Caccia agli ungulati in Italia – Tutte le possibilità per gli appassionati
Le nostre proposte per la tua caccia agli ungulati in Italia: territori e armi consigliate
Il mondo della caccia agli ungulati non va cercato per forza solo all’estero!
L’Italia, nella variegata vastità dei suoi territori, offre al cacciatore sportivo moltissime interessanti possibilità.
La catena degli Appennini e quella delle Alpi divengono aree venatorie di grande qualità grazie all’attenta gestione derivante dalla caccia di selezione e grazie, soprattutto, alle aziende faunistico-venatorie che monitorano territorio e fauna in maniera impeccabile.
Caccia al Camoscio
Il camoscio è il re delle cacce italiane, di grande interesse per i cacciatori stranieri, ed occupa un vasto areale compreso tra le Alpi marittime e le Dolomiti.
È una caccia difficile e impegnativa che mette alla prova resistenza fisica e tecnica venatoria tanto da suscitare il maggior interesse tra i cacciatori di ungulati.
La caccia al camoscio sulle Alpi italiane è una pratica regolamentata e strettamente controllata. Il camoscio è un animale selvatico protetto e la sua caccia è soggetta a precise normative volte a preservare l’equilibrio ecologico e a garantire la sua sopravvivenza e Montefeltro è molto attenta su questo punto.
In Italia, la caccia al camoscio è stagionale e avviene in determinati periodi dell’anno, solitamente nell’autunno. In genere, vengono fissati dei contingenti di esemplari da cacciare in base alla popolazione presente in determinate aree.
Le zone di caccia sono spesso selezionate in base alla presenza e alla concentrazione di camosci. Le Alpi italiane offrono habitat ideali per questi animali, con terreni rocciosi, pendii scoscesi e foreste di alta montagna che costituiscono il loro territorio naturale.
La caccia al camoscio richiede solitamente una buona conoscenza del territorio e delle abitudini dell’animale conoscenza che non manca certo ai nostri accompagnatori cacciatori provetti che essendo professionisti ci permettono di rispettare scrupolosamente le normative, incluse le quote di abbattimento stabilite per mantenere un equilibrio sostenibile tra la popolazione di camosci e l’ecosistema circostante per garantire a questo splendido animale la sopravvivenza per le generazioni future.
L’equipaggiamento del cacciatore di camosci:
L’equipaggiamento ideale per un cacciatore di camosci in montagna deve essere pensato per affrontare condizioni climatiche variabili e terreni impegnativi. Ecco alcuni consigli chiave:
- Abbigliamento adeguato: Indossare strati di abbigliamento adatti alle condizioni climatiche della montagna è fondamentale. Un abbigliamento impermeabile, traspirante e resistente al vento è essenziale. Giacche e pantaloni resistenti all’acqua e ai venti freddi sono consigliati. Portatevi un cambio nello zaino. Una volta arrivati in vetta sarete sudati e stare fermi al freddo e al vento in queste condizioni non è salutare.
- Calzature adeguate: Stivali robusti e impermeabili con suole antiscivolo sono necessari per affrontare terreni accidentati e scivolosi. Scarponi da caccia che offrono supporto alla caviglia sono preferibili.
- Zaino da caccia: Uno zaino resistente e funzionale è essenziale per trasportare attrezzature, munizioni, cibo e acqua e ricambi. Deve essere comodo da indossare e abbastanza capiente da contenere l’equipaggiamento necessario.
- Ottica e binocolo: Un buon binocolo è fondamentale per individuare i camosci a distanza. Una buona ottica, come un binocolo o un cannocchiale da caccia, può essere cruciale per ottenere una visione chiara e precisa. Non dimenticate di portare l’indispensabile “Lungo”.
- Attrezzatura di sicurezza: È fondamentale portare con sé una bussola, una mappa, un kit di pronto soccorso e un dispositivo di comunicazione di emergenza, come un telefono cellulare o un apparecchio GPS.
- Provviste: Portare con sé cibo leggero, ad alto contenuto energetico e acqua è importante per mantenere l’energia durante la giornata di caccia.
- Strumenti aggiuntivi: Coltello multiuso, torcia e altre attrezzature di sopravvivenza possono essere utili in situazioni impreviste.
Buone carabine in calibri radenti in 6,5 e 7, corredati da eccellenti ottiche, sono la scelta migliore.
Caccia al Cervo
Alpi e Appennini sono casa di sua maestà il cervo, che la fa da padrone facendo risuonare valli e boschi del suo potente bramito.
Il cervo è uno dei grandi mammiferi presenti in Italia e la sua caccia è regolamentata da leggi specifiche che variano a seconda della regione e delle autorità locali competenti. Questa attività è stagionale e generalmente limitata a determinati periodi dell’anno, spesso in autunno o in inverno.
Le Alpi italiane e gli Appennini offrono habitat ideali per il cervo, con vaste foreste, pascoli montani e terreni boschivi che costituiscono il loro territorio naturale. Le popolazioni di cervi sono gestite in modo da preservare l’ecosistema e mantenere un equilibrio tra la fauna selvatica e l’ambiente circostante.
In Italia, il cervo (Cervus elaphus) è una delle specie di ungulati più iconiche e rappresentative della fauna selvatica.
Il cervo italiano è caratterizzato da un corpo robusto e massiccio, con maschi adulti (chiamati “cervi”) che possono raggiungere altezze alla spalla di oltre un metro e pesare diverse centinaia di chili. Le femmine, come spesso in natura, sono leggermente più piccole e hanno dimensioni più contenute rispetto ai maschi.
Una delle caratteristiche più evidenti del cervo maschio è la presenza di imponenti palchi caduchi, risultato della calcificazione del tessuto connettivo ed impropriamente chiameti corna, ramificate e ricoperte di velluto durante la fase di crescita. I palchi dei cervi raggiungono la loro massima grandezza durante l’autunno e l’inverno, quando vengono utilizzate durante la stagione degli accoppiamenti e delle lotte tra maschi per il dominio sul branco e per il corteggiamento delle femmine.
Il cervo è un erbivoro e si nutre principalmente di erbe, foglie, germogli, ramoscelli e bacche. La sua presenza è più diffusa nelle zone boschive e montuose, dove può trovare rifugio e cibo abbondante.
In Italia si possono ottenere trofei che nulla hanno da invidiare a quelli dell’est Europa.
I calibri consigliati per la caccia al cervo
In Italia, i calibri più comuni e adatti per la caccia al cervo dipendono dalle leggi regionali e dalle preferenze personali dei cacciatori. Alcuni dei calibri più utilizzati e considerati adatti per la caccia al cervo includono:
- .270 Winchester: È un calibro versatile con una buona potenza d’arresto, adatto per la caccia al cervo a distanze moderate.
- .30-06 Springfield: Un altro calibro molto diffuso e versatile, capace di fornire una potenza adeguata per abbattere il cervo anche a distanze più lunghe.
- 7mm Remington Magnum: Un calibro con una traiettoria piatta e una buona potenza, adatto per la caccia a lunga distanza.
- .308 Winchester: È un calibro popolare, versatile e disponibile in varie tipologie di munizioni adatte alla caccia al cervo.
.300 Winchester Magnum: Un calibro potente adatto per cacciare grandi cervi a lunghe distanze.
Il re del bosco: sua maestà il cervo
Caccia al Capriolo
Il capriolo spazia dalle pianure prospicienti alle zone boscose e ai primi contrafforti dei monti, alle zone montane e appenniniche del nord e del centro Italia con un’ottima consistenza in termini di numeri e di trofei.
La caccia al capriolo si svolge alla cerca o da altana con l’impiego di calibri medio/piccoli.
Caccia al Daino
Per il daino il discorso è diverso, popola, infatti, principalmente l’Appennino sia in terreno libero, sia nelle aziende faunistico-venatorie tra Liguria e Piemonte, in Emilia-Romagna e in Toscana.
Caccia al Muflone
Anche il muflone rientra nelle possibili prede sia in alta montagna, sia sull’Appennino. Come per il daino, calibri medi sono la miglior scelta.
Caccia al Cinghiale
Simbolo, invece, delle cacce di gruppo è la braccata al cinghiale, molto diffusa nel nostro paese, che prevede anche l’attesa all’altana sia per le cacce di selezione che per quelle di contenimento.
Nella caccia al cinghiale tutti i calibri 30 sono d’elezione per questo possente suide.
Montefeltro può offrirti la caccia agli ungulati più adatta a te!
Possiamo portarti a caccia di camosci sulle imponenti Alpi Piemontesi, ad alta quota, tra terreni scoscesi che sapranno mettere alla prova le tue abilità da cacciatore di montagna!
Caccia agli Ungulati nelle riserve italiane
Al centro Italia, troverai ad aspettarti la riserva di Fiordimonte, situata nel cuore degli appennini centrali, tra Marche e Umbria.
In questa riserva immensa, è possibile andare a caccia di caprioli, daini, cervi, cinghiali e mufloni. Qui puoi inoltre praticare anche la caccia con l’arco!
Sull’Appennino ligure-piemontese potrai cacciare il cinghiale e il daino. In questo magico luogo, incontaminato e ricco di selvaggina, si incontrano daini dal palco stupendo. L’emozione è assicurata!
Tra le dolci colline piacentine, la nostra riserva Montefeltro-Rivergaro è un habitat perfetto sia per la piccola che per la grande selvaggina.
Questa riserva ospita caprioli anche da trofeo e una consistente popolazione di cinghiali.
A Rivergaro potrai godere anche della caratteristica casa di caccia, dove potrai mangiare e riposare dopo le tue uscite.
Non aspettare ancora! Se sei un appassionato di caccia agli ungulati, scopri le nostre proposte per la caccia in Italia contattandoci.
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