Il cane da caccia al leone: il coraggio del Rhodesian Ridgeback

Published On: 26 Maggio 2025
cane da caccia al leone

Il Rhodesian Ridgeback, famoso cane da caccia al leone, è una razza di grande taglia e muscolosa, rinomata per la sua resistenza e per la capacità di coprire lunghe distanze senza affaticarsi. La sua caratteristica distintiva è la cresta di pelo lungo la schiena che cresce in direzione opposta rispetto al resto del mantello.

Conosciuti per la loro intelligenza, coraggio e natura protettiva, i Rhodesian Ridgeback sono ideali per la caccia ai grandi predatori come leoni e leopardi.

Questi cani, noti appunto come i cacciatori di leoni, sono apprezzati per resistenza, velocità e agilità. Queste qualità li rendono partner eccellenti nelle spedizioni di caccia. Il loro spiccato senso dell’olfatto e la capacità di lavorare sia in modo indipendente che in branco consentono loro di individuare e tenere sotto controllo la selvaggina fino all’arrivo del cacciatore. La loro indole protettiva li rende impavidi di fronte ad animali pericolosi, rendendoli preziosi nella caccia alla selvaggina di grossa taglia.

In alcune culture africane si credeva che i Rhodesian Ridgeback avessero una connessione speciale con la notte. Secondo alcune storie, questi cani erano in grado di percepire presenze invisibili all’occhio umano, come spiriti o entità malevoli, e proteggevano la propria famiglia dai pericoli invisibili.

Il cane da caccia al leone – Rhodesian Ridgeback – Segugio del leone

Origini e Storia di questo cane cacciatore di leoni

Il Rhodesian Ridgeback, noto come cane cacciatore di leoni, ha origine nella regione meridionale dell’Africa. Si ritiene che i primi cani con la caratteristica cresta siano arrivati in Rhodesia, oggi Zimbabwe, attraverso le migrazioni di varie tribù, tra cui i Khoi-Khoi, conosciuti anche come Ottentotti. Queste popolazioni, provenienti dal Medio Oriente, giunsero sulle coste africane portando con sé i propri animali, tra cui si pensa vi fossero gli antenati dell’attuale Rhodesian Ridgeback.

I Khoi-Khoi conducevano una vita pastorale e utilizzavano i loro cani per proteggere il bestiame dai predatori. L’attuale linea genetica del Rhodesian Ridgeback sarebbe quindi il frutto dell’evoluzione di questi primi cani. A sostegno di questa ipotesi vi sono anche le descrizioni contenute nel libro di David Livingstone, Livingstone’s Missionary Travels in South Africa, pubblicato nel 1875, in cui si menziona un cane con una criniera, presente tra i pastori Ottentotti e il loro bestiame.

Tuttavia, le descrizioni dell’epoca evidenziano come il cane con la criniera dei Khoi-Khoi fosse diverso dall’attuale Rhodesian Ridgeback. Somigliava piuttosto a un cane di tipo Spitz, simile a uno sciacallo. Questi cani erano rustici, robusti e ben adattati alle dure condizioni climatiche africane: sopportavano le forti escursioni termiche tra giorno e notte, la scarsità di cibo e le malattie tipiche delle regioni locali.

Rhodesian Ridgeback caccia leone Van Rooyen cane del leone segugio

Evoluzione e Sviluppo

La affascinante storia del Rhodesian Ridgeback, il cane da caccia al leone, continua con l’arrivo dei coloni olandesi e britannici in Sudafrica. Questi coloni portarono con sé diverse razze di cani da caccia europei. Tuttavia, ben presto si resero conto che i loro cani non erano adatti all’ambiente aspro dell’Africa. Colpiti dalle capacità e dalle qualità dei primitivi cani Khoi-Khoi, i coloni decisero di incrociarli con i loro cani europei per migliorare la resistenza, la tenacia e le abilità venatorie.

Questo incrocio diede origine ai cani Boer, cani da caccia con la cresta molto apprezzati dai cacciatori di grandi selvaggine. Il risultato di questi sforzi fu il Rhodesian Ridgeback, una razza perfettamente adattata al paesaggio africano e capace di tracciare e accerchiare grandi predatori come il leone.

Nel 1875, il missionario Charles Helm fondò la missione Hope Fountain nel Matabeleland, in Rhodesia. Portò con sé due Greyhound con la cresta chiamati Powder e Lorna. La missione divenne rapidamente una tappa fondamentale per i cacciatori in viaggio attraverso lo Zimbabwe, incluso il famoso cacciatore di grossa selvaggina Cornelius Van Rooyen. Colpito dai cani di Helm, Van Rooyen decise di allevare i suoi cani incrociandoli con i ridgeback del missionario, arricchendo la linea di sangue con diverse razze europee come il Gran Danese, l’Irish Terrier, il Pointer, il Mastino, il Deerhound e il Collie.

Con il tempo, Van Rooyen continuò ad allevare e perfezionare i suoi cani, cercando di ottenere esemplari sempre più coraggiosi, agili, resistenti e altamente abili nella caccia. Nel giro di pochi anni, i suoi cani raggiunsero uno status leggendario e furono molto richiesti tra i cacciatori. L’obiettivo principale di questi incroci era migliorare la resistenza e la performance sul campo. I cani risultanti erano agili e robusti, potenti ma non ingombranti, dimostravano un coraggio straordinario bilanciato da un istintivo rispetto per la temibile selvaggina africana. Questi cani furono utilizzati con successo dai coloni sia per la caccia che per la protezione, guadagnandosi infine il nome di “cani da leone” e diventando i preferiti tra i cacciatori d’élite dell’Africa.

Un’interessante scoperta arriva dai ricercatori del National Human Genome Research Institute di Bethesda, Maryland (USA), che analizzarono il DNA di 1.346 cani, ricostruendo una mappa genetica dettagliata delle relazioni canine. I loro risultati rivelarono una correlazione genetica tra il Rhodesian Ridgeback e il Gran Danese compresa tra il 70 e l’89%.

Cornelius Johannes van Rooyen, noto anche come “Nellis” van Rooyen, nacque nel 1860 a Uitenhage, nella Cape Colony (oggi parte del Sudafrica). Van Rooyen fu uno dei primi coloni nelle terre allora chiamate Rhodesia, oggi Zimbabwe.

La leggenda della caccia al leone

La vera consacrazione del Ridgeback arrivò grazie al suo utilizzo nella caccia ai grandi predatori dell’Africa, in particolare il leone, da cui eredita il suo leggendario soprannome.

Contrariamente a quanto si pensa comunemente, il Rhodesian Ridgeback non attaccava il leone. Il suo compito era molto più complesso e richiedeva coraggio, intelligenza e abilità strategiche: individuare la preda, tenerla impegnata e “bloccarla” sul posto, costringendola a fermarsi senza mai entrare in contatto fisico diretto.

Lavorando in piccoli gruppi, i Ridgeback circondavano il leone, lo distraevano e applicavano una pressione costante fino all’arrivo dei cacciatori a cavallo, armati di fucili. Questa tecnica di caccia richiedeva un cane audace ma mai avventato, capace di leggere le reazioni della preda, resistere alle cariche e lavorare in squadra.

Molte delle qualità del Ridgeback derivano proprio da questo retaggio:

  • un forte istinto predatorio,

  • grande indipendenza mentale,

  • eccezionale resistenza fisica.

Caccia al leone con i Rhodesian Ridgebacks

La caccia al leone è un’attività estremamente pericolosa che richiede una profonda conoscenza del comportamento del leone e una preparazione meticolosa. Ecco come vengono impiegati i Rhodesian Ridgebacks in questa avventura ad alto tasso di adrenalina:

Addestramento: i Rhodesian Ridgebacks vengono addestrati fin da cuccioli a seguire le tracce olfattive e a lavorare in squadra. L’addestramento comprende l’obbedienza di base, il rilevamento degli odori e la risposta ai comandi del cacciatore in situazioni di grande pressione.

Individuazione e segnalazione: durante la caccia, i Ridgebacks sfruttano il loro acuto senso dell’olfatto per rilevare la presenza del leone. Una volta trovata una traccia, lo seguono con cautela, mantenendo una distanza di sicurezza per non spaventarlo.

Isolamento e distrazione: il compito principale dei Rhodesian Ridgebacks è isolare e distrarre il leone. Quando individuano il predatore, lavorano in squadra per circondarlo e tenerlo impegnato. Questo permette al cacciatore di avvicinarsi con calma e prepararsi al colpo. I cani non attaccano direttamente il leone, ma lo tengono occupato e confuso con movimenti rapidi e coordinati.

L’incredibile agilità, resistenza e coraggio del Rhodesian Ridgeback ne fanno un partner insostituibile nella pericolosa caccia al grande selvatico. La loro combinazione unica di qualità li rende un simbolo di eleganza e tenacia nel mondo della caccia, continuando a portare avanti l’eredità del loro passato glorioso.

Protezione del cacciatore: di fronte al pericolo, i Rhodesian Ridgebacks sono pronti a proteggere il cacciatore. La loro presenza rassicura chi caccia, fornendo un ulteriore livello di sicurezza durante tutta l’operazione.

Lavoro di squadra: la caccia al leone con i cani di Van Rooyen richiede un lavoro di squadra impeccabile tra i cani e il cacciatore. La comunicazione reciproca e la fiducia sono fondamentali per il successo della caccia. I cani devono rispondere immediatamente ai comandi del cacciatore e adattarsi rapidamente alle situazioni in continuo cambiamento.

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Vecchia immagine di un Rhodesian Ridgeback durante la caccia ai leoni

La caccia al leone con i Rhodesian Ridgebacks è una tradizione antica che mette in luce il coraggio, l’intelligenza e la resistenza di questi cani straordinari. Questa pratica richiede grande abilità, rispetto per la natura e una profonda comprensione del comportamento animale. I Rhodesian Ridgebacks, con il loro legame storico con le terre di caccia africane, continuano a essere simboli di eleganza, forza e tenacia, rendendo ogni caccia un’avventura indimenticabile.

La ricca storia del Rhodesian Ridgeback e la sua evoluzione da cane africano primitivo a compagno di caccia moderno evidenziano le sue qualità uniche. L’intelligenza, il coraggio e l’adattabilità di questa razza ne fanno un simbolo di eleganza e tenacia nel mondo della caccia. Il Ridgeback rimane una testimonianza del legame duraturo tra uomo e cane, prosperando negli ambienti difficili dell’Africa e continuando a eccellere nel suo ruolo di cane da caccia di primo piano.

Nell’immaginario collettivo, spesso si pensa che il Ridgeback si impegni in combattimenti corpo a corpo con il leone, ma ciò non corrisponde al vero. Il suo ruolo è invece quello di tenere il leone a distanza, bloccandolo e disorientandolo fino all’arrivo del cacciatore. Il Ridgeback usa agilità e intelligenza per superare il leone, mantenendolo confuso e lontano senza mai ingaggiare un combattimento diretto. Questo approccio strategico permette al cacciatore di avvicinarsi in sicurezza e compiere l’azione necessaria. La vera forza della razza risiede nella capacità di gestire e controllare situazioni pericolose con abilità e astuzia, piuttosto che con la forza bruta.

Curiosità affascinanti sui Rhodesian Ridgebacks

  • La cresta che fa la differenza: Non tutti i Rhodesian Ridgebacks possiedono la caratteristica cresta dorsale. Secondo il Rhodesian Ridgeback Rescue, alcuni cani sono privi di questa caratteristica distintiva a causa di un difetto genetico. Se il cucciolo nasce senza la cresta, questa non si svilupperà mai.

  • Una star di Hollywood e i suoi Ridgebacks: Il famoso attore Errol Flynn, noto per il ruolo nel film del 1938 “Le avventure di Robin Hood”, fu uno dei primi ad allevare Rhodesian Ridgebacks in America. Flynn iniziò ad allevare questi cani straordinari negli anni ’30, tenendoli nella sua tenuta a Hollywood.

Il famoso attore Errol Flynn era un appassionato allevatore di cani Rhodesian Ridgeback.

Il famoso attore Errol Flynn era un appassionato allevatore di cani Rhodesian Ridgeback.

  • Corridori instancabili: I Rhodesian Ridgebacks sono rinomati per essere eccellenti compagni di corsa, arrivando persino al primo posto nella lista di Outside dei migliori cani da corsa. Questi cani non sono solo resistenti, ma anche incredibilmente veloci, capaci di raggiungere velocità tra i 32 e i 48 km/h (20-30 mph).

Il Rhodesian Ridgeback nel cinema, in TV e nella cultura popolare

La bellezza magnetica e l’eleganza naturale del Rhodesian Ridgeback non sono passate inosservate nel mondo del cinema, della televisione e della letteratura. Nel corso degli anni, questa razza è apparsa in diverse produzioni, spesso scelta per il suo portamento fiero e la presenza imponente, capace di trasmettere forza e nobiltà.

Una delle apparizioni più iconiche è nel film Goodbye Bafana (2007), ambientato in Sudafrica e che racconta la vita di Nelson Mandela. Il Rhodesian Ridgeback viene mostrato nella sua terra natale, simboleggiando il profondo legame con l’Africa e i paesaggi selvaggi che hanno plasmato la razza.

Il Ridgeback compare anche in The Lost World: Jurassic Park (1997), il sequel della famosa saga di Steven Spielberg, dove un Ridgeback fa parte della squadra di cacciatori assoldati per catturare i dinosauri — un sottile richiamo alla sua eredità di cane da caccia coraggioso e resistente.

In televisione, la razza è visibile in episodi della serie classica Magnum P.I., mentre nella letteratura il Rhodesian Ridgeback è spesso menzionato in romanzi ambientati in Africa, evocando avventura e paesaggi esotici. Un esempio significativo è il libro Rhodesian Ridgeback: The Origin, History and Standard di T.C. Hawley, ancora oggi considerato un punto di riferimento per chi desidera comprendere a fondo questa straordinaria razza.

Queste apparizioni nei media e nella cultura popolare hanno contribuito a consolidare l’immagine del Rhodesian Ridgeback come simbolo di eleganza, orgoglio e profondo legame con la natura selvaggia, rendendolo una delle razze più ammirate e riconoscibili, anche al di fuori del mondo venatorio.

Rhodesian Ridgeback – Il cane da leone

Il Rhodesian Ridgeback in Italia

I Rhodesian Ridgebacks sono diventati piuttosto di moda nella città di Milano, in Italia.

Questi cani eleganti e atletici hanno attirato l’attenzione di molti milanesi, in particolare di chi apprezza il loro aspetto unico e la natura leale. La popolarità della razza a Milano è in parte dovuta alla loro adattabilità alla vita urbana unita ai forti istinti protettivi, che li rendono compagni sia stilosi che funzionali.

Di conseguenza, se ti trovi in Italia per una battuta di caccia e decidi di passare un po’ di tempo visitando la capitale della moda italiana, non è raro vedere questi cani dallo aspetto imponente accompagnare i loro padroni nelle eleganti vie come via Montenapoleone o nei parchi della città, contribuendo all’atmosfera chic di Milano.

Nonostante la sua storia venatoria, il Rhodesian Ridgeback è oggi molto apprezzato come fedele compagno di famiglia. Conosciuto per il forte legame con i membri della casa, mantiene un carattere indipendente. Alcune storie raccontano addirittura che i Ridgeback siano così protettivi da percepire istantaneamente le intenzioni di chiunque entri in casa, agendo come silenziosi ma vigili guardiani.

Dal cuore dell’Africa alle case e riserve di caccia in tutto il mondo

La storia del Rhodesian Ridgeback è quella di un cane nato per la caccia al grande selvatico, temprato nei secoli dal sole e dalla polvere africana, e oggi capace di conquistare cacciatori ed appassionati di tutto il mondo grazie alla sua forza, eleganza e intelligenza.

Dalla leonessa africana al cinghiale europeo, il Ridgeback ha dimostrato una straordinaria adattabilità, conservando sempre l’orgoglio e il coraggio che ne fanno una delle razze più affascinanti e leggendarie nel mondo dei cani da caccia.

Caccia al leone con il cane da leone Rhodesian Ridgeback Van Rooyen

Conclusione

Nel concludere questo articolo, è impossibile non riflettere sulla bellezza senza pari e sulle caratteristiche distintive del Rhodesian Ridgeback.

Conosciuti per la caratteristica cresta di peli che cresce contro pelo lungo la schiena, questi cani non sono solo una meraviglia per gli occhi, ma incarnano anche un perfetto equilibrio tra forza, agilità e lealtà. Originariamente allevati per la caccia e la guardia nei paesaggi aspri dell’Africa, i Ridgeback vantano un lignaggio nobile che li rende al tempo stesso formidabili protettori e compagni affettuosi.

Che tu stia intraprendendo un’avventura di caccia o semplicemente godendoti la natura, il Rhodesian Ridgeback è un partner affidabile, che incarna lo spirito dell’avventura e l’eleganza della natura.

Quando pianifichi il tuo prossimo viaggio, considera il Ridgeback non solo come un animale domestico, ma come un vero compagno di vita, capace di portare con sé bellezza e coraggio in ogni esperienza.

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