Il Bracco Tedesco: Un Maestro della Caccia nelle sue tre Versioni Distinte

Il Bracco Tedesco, nelle sue tre versioni principali, il Kurzhaar, il Drahthaar e l’elegantissimo Weimaraner, è una delle razze più apprezzate nel mondo venatorio.
Questi cani, noti per la loro versatilità e le straordinarie capacità di caccia, rappresentano l’apice della selezione cinofila tedesca. Sebbene condividano una base comune, il Kurzhaar e il Drahthaar si distinguono nettamente per alcune caratteristiche fisiche e per l’approccio al lavoro, ognuno eccellendo in particolari tipi di caccia. Il Weimaraner pur mantenendo le sue doti venatorie fà storia a sè, grazie al fatto di essere apprezzato del le su caratteristiche estetiche che ne fanno un cane molto di moda al di fuori del mondo della caccia.
Le Origini del Bracco Tedesco
Le radici del Bracco Tedesco risalgono al XVIII secolo in Germania, dove allevatori e cacciatori si misero all’opera per creare un cane da caccia polivalente. Questa razza doveva essere in grado di lavorare in diversi ambienti e su vari tipi di selvaggina, dal piccolo uccello al grande ungulato. I primi esperimenti di incrocio coinvolsero bracchi italo-francesi, bracchi belgi e, probabilmente, il Bloodhound, ma fu l’introduzione del sangue “Pointer” che affinò la struttura fisica e l’olfatto del Bracco Tedesco, trasformandolo nel cane potente e raffinato che conosciamo oggi.
Kurzhaar: Il Bracco Tedesco a Pelo Corto

La selezione del Kurzhaar si è concentrata non solo sull’aspetto estetico, ma anche sulla tipicità e l’uniformità dello stile di lavoro. Questo cane si distingue per il suo movimento continuo e energico, ma al tempo stesso controllato, che gli permette di rallentare gradualmente quando individua un selvatico, senza mai perdere la concentrazione.
Il carattere del Kurzhaar è altrettanto straordinario: è un cane determinato, con una “fame” di caccia che lo spinge a dare il massimo in ogni situazione. È leale e sviluppa un forte legame con il cacciatore, diventando non solo un ausiliare efficace, ma anche un compagno affidabile.
Drahthaar: Il Bracco Tedesco a Pelo Duro

Il Drahthaar è un cane estremamente versatile, in grado di affrontare non solo la selvaggina da piuma, ma anche gli ungulati. È un cane robusto e potente, con un carattere forte e indipendente, ma allo stesso tempo profondamente legato al suo padrone. Grazie alla sua resistenza e alla sua capacità di lavorare in condizioni difficili, il Drahthaar è molto apprezzato nella caccia al cinghiale, dove può dimostrare tutta la sua forza e determinazione.
Caratteristiche Distintive: Kurzhaar vs. Drahthaar
Sebbene condividano molte qualità, il Kurzhaar e il Drahthaar presentano differenze significative che li rendono più adatti a determinate situazioni di caccia.
Aspetto: Il Kurzhaar ha un mantello corto, liscio e lucido, che evidenzia la sua struttura muscolare elegante e agile. Il Drahthaar, invece, è dotato di un mantello ispido e resistente, che lo protegge durante la caccia in ambienti difficili e climaticamente avversi.
Stile di Caccia: Il Kurzhaar è più veloce e scattante, ideale per cacce che richiedono rapidità e precisione, come la caccia alla lepre o alla quaglia. Il Drahthaar, con il suo stile più ponderato e la sua robustezza, è perfetto per cacce in ambienti più duri, come la caccia al cinghiale o alla selvaggina acquatica.
Carattere: Il Kurzhaar è determinato e leale, con una forte propensione al lavoro e un legame stretto con il cacciatore. Il Drahthaar, sebbene anch’esso leale, tende a essere più indipendente e adatto a lavorare in autonomia, specialmente in contesti difficili.

Il Kurzhaar è anche un ottimo ausiliare per la caccia a palla e a volte per la cerca del tartufo
Un Compagno di Caccia Universale
Sia il Kurzhaar che il Drahthaar rappresentano il culmine della selezione tedesca per i cani da caccia. Queste razze sono state sviluppate per essere ausiliari versatili, capaci di affrontare una vasta gamma di situazioni venatorie con successo.
Il Kurzhaar eccelle nella caccia su terreni aperti, dove può sfruttare la sua velocità e il suo fiuto per individuare e fermare rapidamente il selvatico. È un cane ideale per chi cerca un ausiliare elegante e dinamico, che unisca potenza e precisione.
Il Drahthaar, d’altro canto, è il compagno ideale per il cacciatore che si avventura in ambienti più impegnativi. La sua resistenza e il suo mantello ispido lo rendono adatto a cacce in terreni difficili, dove può dimostrare tutta la sua forza e determinazione.
Spesso, proprio grazie alla sua versatilità e al suo naso finissimo, viene utilizzato dai cercatori di tartufi.
Il Bracco Tedesco, un Maestro della Caccia
Il Bracco Tedesco, sia nella versione Kurzhaar che in quella Drahthaar, è molto più di un semplice cane da caccia. È un vero e proprio maestro della caccia, un ausiliare versatile e affidabile che ha conquistato cacciatori in tutto il mondo grazie alle sue straordinarie capacità e al suo carattere leale.
Che si tratti di inseguire una lepre in un campo aperto o di stanare un cinghiale in una foresta fitta, il Bracco Tedesco dimostra di essere un compagno di caccia insostituibile, capace di adattarsi a qualsiasi situazione e di affrontare ogni sfida con coraggio e determinazione.
Il Weimaraner: una storia a sè
Il Weimaraner, noto anche come bracco tedesco di Weimar, è una delle razze più affascinanti e versatili nel mondo della caccia. Elegante, forte e con un’energia quasi inesauribile, il Weimaraner ha conquistato il cuore di molti cacciatori grazie alle sue incredibili doti venatorie e alla sua capacità di adattarsi a diverse tipologie di caccia.
Le origini del Weimaraner risalgono al XIX secolo, nella regione tedesca della Turingia, e più precisamente alla corte del Granduca Carlo Augusto di Sassonia-Weimar-Eisenach, da cui prende il nome. Questa razza fu sviluppata con l’obiettivo di creare un cane polivalente, capace di eccellere nella caccia sia agli uccelli che alla selvaggina di grossa taglia, come cervi e cinghiali. I nobili tedeschi che selezionavano questi cani volevano un ausiliare forte, resistente e soprattutto versatile, in grado di lavorare sia in acqua che su terreni accidentati.
Il Weimaraner è un cane di taglia media-grande, con un corpo snello ma muscoloso, che emana potenza ed eleganza al tempo stesso. Una delle caratteristiche distintive è il suo mantello grigio-argento che lo rende inconfondibile. Può essere a pelo corto, lucido e aderente al corpo, o a pelo lungo, più morbido e con frange sugli arti e sulla coda.
Gli occhi color ambra o grigio-blu danno al Weimaraner un’espressione intelligente e vigile, riflettendo la sua natura curiosa e attenta. L’olfatto sviluppato e l’istinto predatorio innato ne fanno un cane straordinariamente adatto per la caccia.
Il Weimaraner è noto per essere un cane da caccia versatile. Originariamente selezionato per la caccia alla grossa selvaggina, oggi è molto apprezzato per la caccia agli uccelli e in particolare come cane da ferma. La sua resistenza lo rende un partner ideale per lunghe giornate sul campo, mentre la sua intelligenza e la capacità di adattarsi rapidamente lo rendono eccellente anche in situazioni di caccia complesse.
Inoltre, la sua predisposizione all’acqua lo rende perfetto per il recupero di selvaggina acquatica. La sua naturale inclinazione a seguire piste e tracce, unita a un eccezionale olfatto, lo rendono insuperabile nella caccia a specie come fagiani, pernici, beccacce e anatre.
Il Weimaraner è un cane estremamente legato al suo padrone. È leale, affettuoso e desideroso di compiacere, ma è anche noto per la sua intelligenza e vivacità. Questi tratti, se da un lato lo rendono un compagno di caccia eccezionale, richiedono dall’altro un addestramento rigoroso e una guida ferma.
Il Weimaraner ha bisogno di essere costantemente stimolato, sia fisicamente che mentalmente. Se trascurato o non sufficientemente impegnato, può diventare irrequieto e distruttivo. Tuttavia, quando ben addestrato, è un cane equilibrato, obbediente e straordinariamente collaborativo.
Nella caccia contemporanea, il Weimaraner ha dimostrato di sapersi adattare a una vasta gamma di situazioni. È perfetto per la caccia vagante, grazie alla sua resistenza e capacità di coprire grandi aree di terreno in poco tempo. La sua ferma è sicura e stilisticamente elegante, mentre il suo recupero è rapido e preciso.
Inoltre, grazie alla sua agilità e prontezza, è anche utilizzato in alcune forme di caccia in battuta, dove il cane deve dimostrare velocità e capacità di collaborare in gruppo. La sua versatilità lo rende ideale per i cacciatori che cercano un ausiliare in grado di eccellere in diverse discipline venatorie.
Il Weimaraner non è solo un cane da caccia, ma un compagno di vita straordinario per chiunque ami trascorrere il proprio tempo nella natura. La sua energia, il suo coraggio e la sua intelligenza lo rendono perfetto per ogni tipo di caccia, sia che si tratti di cacciare tra le colline, nei boschi o lungo i corsi d’acqua. Tuttavia, il Weimaraner richiede un padrone che sappia valorizzare il suo potenziale e che gli offra il giusto equilibrio tra lavoro, addestramento e affetto.

Grace Kelly e il Weimaraner regalatole dal fratello Jack
Il racconto: a caccia con il bracco tedesco sulle colline piacentine
Era una di quelle mattine in cui l’aria si colora di sfumature dorate e l’autunno accarezza dolcemente i campi, riempiendo l’aria di profumi che sanno di terra e di foglie cadute. Nella riserva di caccia di Rivergaro, il sole ancora basso si rifletteva sui prati umidi di rugiada, mentre io e il mio fedele bracco tedesco kurzhaar ci preparavamo per una giornata di caccia che prometteva momenti indimenticabili.
Il mio cane, un’espressione vivente di forza e grazia, si muoveva silenzioso accanto a me, quasi a voler condividere il mio respiro, la mia attesa. Ogni passo era una danza invisibile, un dialogo fatto di gesti sottili, uno sguardo rapido, una parola sussurrata. La sintonia che si crea tra un cacciatore e il suo ausiliare è qualcosa di raro, una connessione che va oltre la parola, fatta di fiducia reciproca e rispetto. Sentivo che quella mattina sarebbe stata speciale, un nuovo capitolo della nostra lunga storia insieme.
Mentre camminavamo tra i filari di alberi e i campi aperti, il bracco iniziava il suo lavoro, zigzagando tra l’erba alta, con il naso attento ad ogni sfumatura di odore che il vento portava con sé. Ogni muscolo del suo corpo era in tensione, pronto a scattare, ma allo stesso tempo calmo e concentrato. Ed ecco, un attimo di silenzio totale: il bracco si ferma, il corpo teso come una corda di violino, la testa inclinata verso un punto invisibile. Io sapevo. Lui aveva sentito. Una pernice, nascosta tra l’erba alta, aspettava.
Con un cenno leggero, lo invito ad avanzare. Il bracco scatta, e in un istante, la pernice si solleva in volo, fendendo l’aria con un battito d’ali improvviso e potente. Il fucile si solleva, un colpo secco, e l’uccello cade dolcemente a terra. Il bracco, con la stessa eleganza con cui aveva individuato la preda, corre a recuperarla, portandola tra i denti con una cura infinita. Ci guardiamo, e nel suo sguardo vedo l’antica gratitudine di chi ha compiuto il proprio dovere, di chi sa di essere parte di qualcosa di più grande.
La caccia prosegue, con fagiani che si levano in volo tra i cespugli di ginestra e pernici che scattano veloci tra le colline dolci di Rivergaro. Ogni volta, il mio bracco si muove con la stessa dedizione, instancabile, fiero. È un ballo antico, il nostro, fatto di gesti ripetuti ma mai uguali, di attese e di scatti improvvisi, di successi condivisi. Non esiste un singolo momento di quella giornata che non sia segnato dalla sua presenza, dalla sua intelligenza e dal suo istinto.
Verso la fine del giorno, il sole iniziava a scivolare dietro le colline, tingendo il cielo di arancio e rosa. Ci fermiamo un attimo, il bracco si sdraia accanto a me, stanco ma soddisfatto. Io accarezzo la sua testa, sentendo sotto le dita il calore della sua pelle e il battito tranquillo del suo cuore. Non c’è bisogno di parole tra noi. Sappiamo entrambi di aver vissuto una giornata straordinaria, una di quelle che si imprimono nella memoria e restano lì, a scaldare l’anima nei giorni più freddi.
Rivergaro, con i suoi paesaggi mozzafiato e il canto lontano delle ultime pernici che svaniscono nel crepuscolo, è stato ancora una volta il teatro perfetto per la nostra avventura. Ma il vero protagonista, come sempre, è stato il mio bracco, il compagno di mille giornate come questa, il custode silenzioso dei miei sogni di cacciatore.
FAQ – Il Bracco Tedesco nella caccia: domande frequenti da chi lo vive sul campo
Qual è la differenza tra il Bracco Tedesco a pelo corto (Kurzhaar) e quello a pelo duro (Drahthaar)?
La distinzione non è solo estetica, ma funzionale.
Il Kurzhaar, più elegante e slanciato, ha un mantello raso e lucido, ideale per territori asciutti, pianeggianti e per la caccia in collina o in pianura, come avviene spesso in Emilia-Romagna o Toscana.
Il Drahthaar, invece, è più rustico, ha un pelo duro e folto che lo protegge nei boschi intricati, nelle zone paludose e nei climi rigidi: perfetto per cacciatori che affrontano terreni impegnativi, come quelli dell’Appennino o del Nord Europa.
Il Bracco Tedesco è adatto solo alla caccia di piuma o anche per quella di pelo?
Una delle qualità più sorprendenti del Bracco Tedesco è proprio la sua polivalenza.
Nato per la ferma, eccelle su fagiani, starne, pernici e beccacce… ma nelle giuste linee, ha anche ottimi doti per il recupero e il lavoro su lepri, caprioli e cinghiali leggeri.
In particolare il Drahthaar viene spesso scelto per la caccia mista, dove agilità e coraggio servono in egual misura.
A che età il Bracco Tedesco inizia a lavorare in modo efficace?
I soggetti equilibrati e ben selezionati iniziano a dare segnali forti già tra i 6 e i 10 mesi.
Con un imprinting naturale sulla selvaggina vera – non solo selvatici di allevamento – possono essere portati con discreto successo anche nella loro prima stagione.
Certo, la pazienza resta fondamentale: ogni cane ha tempi suoi, ma il bracco tedesco è tra quelli che apprendono più in fretta… se accompagnati nel modo giusto.
Il Bracco Tedesco è indicato per la caccia vagante?
Assolutamente sì.
Questa razza è tra le migliori per chi ama camminare ore nei campi, nei boschi collinari o lungo i greti dei fiumi, con il fucile a spalla e lo zaino in schiena.
Ha fiato, resistenza, costanza nel cercare e una testa lucida che lo rende compagno instancabile anche in ambienti complessi come quelli intorno a Rivergaro, nei territori della riserva Montefeltro.
Come si comporta il Bracco Tedesco con il riporto?
Il riporto non è una semplice opzione, ma parte integrante del profilo del bracco tedesco ben allevato.
Ama riportare, soprattutto se educato sin da cucciolo con pazienza e metodo positivo.
Molti soggetti sono naturalmente portati al recupero sia in acqua che su terreno, rendendolo ottimo anche in zone umide o vicino ai fiumi (pensiamo alla caccia nella bassa padana, o in prossimità dei bacini del Po e del Trebbia).
È una razza adatta anche ai cacciatori alle prime armi?
Sì, ma con delle accortezze.
Il bracco tedesco è intelligente, collaborativo e ricettivo… ma è pur sempre un cane di lavoro.
Va seguito con costanza e inserito in un percorso coerente.
Chi comincia da zero farebbe bene ad affidarsi a un allevatore esperto e, se possibile, frequentare qualche giornata in riserva con un conduttore che conosce la razza.
In questo senso, giornate di caccia assistita, come quelle proposte da Montefeltro, possono fare davvero la differenza.
Come si comporta con altri cani o in famiglia?
È un cane equilibrato, affettuoso, mai eccessivamente dominante.
Ha una buona socialità con altri cani, se ben abituato da cucciolo, e si lega fortemente al proprio nucleo familiare.
Molti cacciatori lo tengono anche in casa, perché – nonostante il temperamento da atleta – è molto pulito, educabile e affettuoso.
Con i bambini? Con le dovute regole, può diventare un compagno dolcissimo.
Di quanta attività ha bisogno fuori dalla stagione venatoria?
Non è un cane da divano.
Il bracco tedesco ha bisogno quotidiano di movimento, anche fuori dalla stagione di caccia.
Passeggiate lunghe, giochi olfattivi, richiami, escursioni in campagna: tutto ciò che lo tiene attivo mentalmente e fisicamente lo rende più sereno, equilibrato… e pronto per dare il meglio durante la stagione venatoria.
Il clima italiano è adatto al Bracco Tedesco?
Sì, si adatta benissimo.
Il Kurzhaar sopporta bene il caldo e ha bisogno di attenzione in inverno nei climi più rigidi, mentre il Drahthaar resiste anche a pioggia, vento e basse temperature.
Sono razze molto flessibili, capaci di lavorare bene in tutta Italia: dal Tavoliere delle Puglie alle colline dell’Oltrepò Pavese, dalle pianure venete fino ai boschi umbri o marchigiani.
Dove posso vedere il Bracco Tedesco in azione prima di acquistarne uno?
La cosa migliore è partecipare a una giornata di caccia in riserva o a un’uscita organizzata da allevatori o centri specializzati.
Presso la Riserva La Montefeltro di Rivergaro (Piacenza) organizziamo giornate in cui i nuovi cacciatori possono osservare Kurzhaar e Drahthaar in azione reale, nei loro habitat naturali, con selvaggina vera.
Un’occasione straordinaria per toccare con mano ciò che spesso, su carta, non si riesce a comprendere davvero.












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