Caccia al canto al Gallo Cedrone in Bulgaria
La caccia al Gallo Cedrone è una delle cacce più emozionanti e suggestive da vivere in Bulgaria.
La caccia al gallo cedrone, se praticata al canto, è una delle cacce più entusiasmanti per un cacciatore. Quest’ultimo infatti, dovrà fermarsi ogni volta che l’urogallo interrompe il suo canto misterioso e vecchio come il mondo.
Il re del bosco dei Monti Rodopi è il più grosso dei tetraonidi europei e il suo peso può arrivare fino a 5 chili. Di colore grigio con riflessi verdi, è caratterizzato dalla macchia bianca sull’ala e caruncole rosso vivo.
Vive tendenzialmente in alta montagna, nella fascia che ospita larici, mirtilli e rododendri.
Come si svolge la caccia al gallo cedrone?
Mentre in paesi come la Lapponia, Scozia e in alcune aree di Russia e Bielorussia il gallo cedrone viene principalmente cacciato con il cane da ferma, dove vive a quote inferiori, l’esperienza venatoria più emozionante alla ricerca di questo tetraonide è sicuramente la caccia al canto.
Questa caccia, non consentita in Italia e ora chiusa anche in Romania, ha luogo in Bulgaria nei Monti Rodopi, tra fine aprile e fine maggio: l’animale viene insidiato nelle arene di canto quando si esibisce con il suo caratteristico verso per attirare le femmine.
I cacciatori partono quando il buio avvolge ancora i Monti Rodopi. Il silenzio della notte è rotto solo dal fruscio delle foglie sotto i passi leggeri dei cacciatori. Avvicinarsi alle arene di canto richiede movimenti lenti e calcolati, spesso su terreni accidentati. Le guide indicano i punti strategici dove appostarsi, tenendo conto del vento e della vegetazione circostante per evitare che l’odore umano venga percepito dagli uccelli.
All’approssimarsi dell’alba, i galli cedroni iniziano il loro caratteristico canto. Questo suono, una combinazione di schiocchi, fischi e gorgheggi, è un richiamo irresistibile per le femmine e un segnale territoriale per altri maschi. I cacciatori ascoltano attentamente, cercando di individuare la posizione esatta del gallo cedrone. L’emozione cresce con l’intensificarsi del canto, un momento magico che segna l’inizio della vera e propria battuta di caccia.
Una volta individuato il canto, i cacciatori iniziano l’avvicinamento finale. Questo è il momento più delicato: ogni passo deve essere calcolato per non fare rumore. Il cacciatore si sposta lentamente, sfruttando la copertura naturale del terreno, come alberi e cespugli, per nascondersi. Il gallo cedrone è concentrato sulla sua esibizione, ma rimane estremamente vigile.
Raggiunta una distanza adeguata, solitamente tra i 20 e i 30 metri, il cacciatore si prepara al tiro. La tensione è palpabile: un errore può far fuggire il gallo cedrone in un istante. Il cacciatore deve attendere il momento giusto, quando l’uccello è più esposto e distratto dal canto. Con un movimento fluido e preciso, si alza il fucile, si prende la mira e si spara.
Se il tiro è andato a segno, il cacciatore avanza per recuperare il trofeo. Il gallo cedrone, con il suo piumaggio maestoso, è una preda ambita e un simbolo di successo venatorio. I cacciatori e le guide condividono un momento di soddisfazione e rispetto per l’animale abbattuto. Le prede vengono trattate con cura e rispetto, riflettendo l’etica venatoria che guida ogni battuta di caccia.
L’Urogallo
Il gallo cedrone, noto anche come “tetrao urogallus”, è una delle specie di galliformi più grandi e magnifiche presenti nelle foreste dell’emisfero settentrionale. È una specie di galliforme strettamente associata alle foreste di conifere e a una vegetazione fitta e ricca di boschi.
Ecco alcune informazioni salienti sul gallo cedrone:
Aspetto fisico: I maschi adulti di gallo cedrone sono tra gli uccelli più grandi nel loro genere, con una lunghezza che può superare i 70-100 centimetri e un’apertura alare che può raggiungere anche i due metri. Presentano un piumaggio vistoso: la testa nera è ornata da una cresta rossa brillante e un collare bianco intorno al collo. Il resto del corpo è per lo più nero e marrone, con penne variopinte, comprese le piume caudali allargate.
Habitat: I galli cedroni prediligono habitat di foreste di conifere, soprattutto abeti e pini, ma possono essere trovati anche in foreste miste di latifoglie e nelle regioni montuose.
Comportamento: Sono uccelli molto schivi e territoriali, tendono a evitare le zone frequentate dall’uomo e preferiscono vivere in aree remote e tranquille. Durante il corteggiamento, i maschi esibiscono un comportamento spettacolare, emettendo suoni forti e vibranti e mostrando la loro cresta rossa mentre si esibiscono in rituali di parata.
Alimentazione: Si nutrono principalmente di una dieta varia, che include gemme, bacche, insetti, germogli, frutti di bosco e altre piante che possono trovare nel loro ambiente.
Conservazione: In alcune aree, la popolazione di galli cedroni è diminuita a causa della perdita di habitat naturale. Di conseguenza, sono state introdotte misure di conservazione per proteggere e preservare questa specie in via di estinzione, compreso il monitoraggio delle popolazioni, la creazione di riserve naturali e la regolamentazione della caccia.
Il gallo cedrone è una delle specie più iconiche delle foreste boreali e rappresenta un simbolo di bellezza e maestosità. La sua presenza nelle foreste è indicativa di ecosistemi forestali sani e in equilibrio, motivo per cui è importante proteggere e conservare il loro habitat naturale.
Armi, munizioni e abbigliamento consigliato.
Giunti a distanza di tiro, fra i 20 e i 40/50 mt, si può sparare utilizzando carabine di piccolo calibro (222r, 223r e tutti i 5mm leciti) con palle fmj da 50/55 grani in modo da non rovinare la spoglia. Chi opta per il calibro 12 deve, ovviamente avvicinarsi fino a una ventina di metri utilizzando cartucce dal 4 agi 000 a seconda delle nazioni in cui si caccia.
L’abbigliamento deve essere quello per la caccia alpina, possibilmente poco rumoroso e di colori vicini a quelli dell’ambiente. L’utilizzo di scarponi è raccomandato anche per l’asperità del terreno tipico del sottobosco alpino (rododendro, mirtilli e aghi di larice).
Luca ha avuto modo di vivere questa avventura magica sulle tracce del canto misterioso dell’urogallo.
Se anche tu vuoi vivere quest’esperienza con l’aiuto dell’immaginazione, leggi il suo racconto!
Caccia al gallo cedrone in Bulgaria: l’esperienza di Luca.
“Sveglia alle tre e mezza, usciamo dall’imponente casa di caccia in legno e muratura e una fastidiosa pioggerellina comincia a scendere. Dentro di me penso che i galli non canteranno poiché anche loro, come noi, odiano il cielo troppo nuvoloso e la pioggia fredda.
Dopo un breve tragitto in fuoristrada ci ritroviamo nei pressi dell’arena di canto tra larici e abeti. Il cielo è ancora nuvoloso ma ha smesso di piovere e ci appoggiamo in un tronco in attesa del gallo cedrone. Un fragoroso battito d’ali alla nostra sinistra annuncia che una delle possibili prede si è messa in pianta e ha cominciato l’avvicinamento all’arena.
Neshko, il guardiacaccia, indica la cima di un larice: lui, il gallo che viene dalla preistoria, è là, strappa qualche gemma di larice e la ingoia prima di dedicarsi al canto.
Neshko mi invita a sparare, ma un ramo si frappone fra me e l’urogallo, di cui scorgo solo coda e collo. Cerco di spiegarlo come posso a Neshko che mi trascina, abbandonando ogni prudenza, presso un tronco alla nostra destra. Alzo la mia bolt action sintetica in 223 Remington, corta e leggera, adatta al bosco. Un leggero fremito dell’animale mi fa trasalire, ma non perdo la concentrazione: il guerriero di Tracia incassa il colpo e precipita lungo il larice sul letto di mirtilli che, quale ultima dimora, lo accoglie.
È caduto composto e il rametto di larice nel becco, come ultimo viatico, completa la scena, mentre l’alba, casa del cacciatore tra le cui pareti abbiamo vissuto l’ennesima avventura, lascia posto alla luce livida del giorno, quando già, lontane, si profilano nubi scure.”
E tu, desideri respirare il profumo di larice dei Rodopi e sentire il canto d’amore del gigante tetraonide?
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