Le Alpi Piemontesi e la caccia al camoscio

Published On: 22 Febbraio 2024
Alpi Piemontesi

Nella splendida cornice della Val Maira si svolge la regina delle cacce alpine: quella al camoscio.

Durante le “passeggiate” per portarsi in quota, non è difficile incontrare branchi di cervi o elusivi caprioli che schizzano via non appena si avvedono di una presenza umana e si è sorpresi dal frullo improvviso di un gallo forcello. Qualche cinghiale fa capolino fra i rododendri, mentre sui pianori assolati non è difficile, purtroppo, vedere lupi in caccia, divenuti un vero flagello per pastori e selvaggina.

Per vivere la caccia al camoscio non è sempre necessaria la ricerca del grande trofeo, infatti, è possibile cacciare lo yearling (binello) pur vivendo le stesse emozioni in termini di difficoltà, di tiro e di approccio. Gli scenari sono gli stessi e in più, per chi ama la carne di selvaggina, il giovane camoscio è un boccone decisamente più prelibato rispetto agli adulti.

Le Alpi Piemontesi sono ancora oggi un luogo in cui il tempo sembra essersi fermato e dove avrete la possibilità di godere appieno della vera pace cacciando a contatto con la natura. Circondato su tre lati da una catena di Alpi, che comprende le vette più alte e i ghiacciai più vasti d’Italia, il paesaggio delle Alpi Piemontesi presenta pendenze aspre e molto diverse tra loro dando connotazioni particolari al territorio circostante. Si passa da uno spazio rurale e boschivo, caratteristico delle valli, alle preponderanti vette alpine caratterizzate da conifere e larici ed è qui che si svolge l’affascinante  caccia al camoscio.

Con movimenti agili anche su terreni fortemente innevati e scoscesi, il camoscio è un animale iconico delle montagne che ha catturato l’interesse di molti per la sua bellezza e la sua adattabilità agli ambienti alpini. L’osservazione del comportamento e delle caratteristiche fisiche come le corna è spesso il modo migliore per distinguere tra maschi, femmine e giovani camosci.

Il camoscio maschio, infatti, ha corna più grandi e robuste e può mostrare comportamenti territoriali tendendo ad essere solitario o in gruppi di soli maschi. La femmina, invece, può essere più piccola e meno massiccia con corna più corte e sottili. Il binello, il piccolo, non ha corna o se le ha non sono molto sviluppate e può essere visto insieme alle femmine.

Questo tipo di caccia viene definita un’avventura poiché le basse temperature ed il terreno roccioso richiedono un’adeguata preparazione fisica. Le condizioni meteorologiche possono influenzare diversi aspetti dell’attività venatoria come la visibilità, la tracciabilità degli animali, il tempo di avvicinamento e la sicurezza dei cacciatori nel muoversi in terreni ripidi e scoscesi.

Questa esperienza non può che non lasciare il segno nell’anima e nei ricordi del cacciatore. Emozioni travolgenti sin dal primo passo verso la vetta, montagne vertiginose e animali scaltri suscitano negli occhi dei cacciatori eccitazione, ammirazione e sfida, ma anche gioia e gratificazione per il colpo andato a segno. È questa l’esperienza della caccia al camoscio sulle Alpi Piemontesi.

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