Caccia alla migratoria in Romania: un’esperienza autentica tra natura selvaggia e tradizione

Nei cieli della Romania: il richiamo ancestrale della migratoria
C’è un momento preciso, nell’anno del cacciatore, in cui l’aria cambia profumo. Le giornate si accorciano, la luce si fa dorata, le prime rugiade segnano l’erba e il silenzio del bosco viene interrotto da un fruscio improvviso. È allora che il cuore si prepara alla partenza: inizia la stagione della caccia alla migratoria.
Per chi cerca emozioni pure, territori intatti e selvaggina ancora “vera”, la Romania rappresenta una promessa mantenuta. Un Paese in cui la caccia non è una concessione, ma parte della vita quotidiana; dove le campagne, i canneti e i cieli sconfinati raccontano ancora storie di uomini e natura in equilibrio.
Le prime luci sull’acqua
È all’alba che tutto inizia. Nel silenzio irreale che precede il giorno, i canali del Danubio si tingono di rame e argento, mentre una nebbia leggera si alza dalle acque immobili. Da lontano si avverte il richiamo gutturale delle anatre, il passaggio sibilante delle alzavole, il battere d’ali di un germano.
Qui, in uno degli ecosistemi più straordinari d’Europa, la caccia agli uccelli acquatici è una danza sottile. Serve pazienza, esperienza e quel rispetto che ogni vero cacciatore porta nel cuore. In poche ore, tra voli repentini e attese silenziose, si incontrano marzaiole, mestoloni, codoni e fischioni, ognuno con il proprio modo di sfuggire all’occhio umano.
La caccia in botte, immersi nell’acqua o nascosti tra le canne, è un rito antico che richiede sensibilità e abilità. Ogni colpo è pensato, ogni prelievo è meditato. Qui la quantità non conta: conta la qualità del gesto, la purezza dell’istante.
Campi aperti, vento e colombacci
Quando il sole comincia a scaldare le pianure coltivate, i protagonisti cambiano. Dalla quiete dei canali si passa all’aperta campagna, ai campi di girasoli, alle stoppie infinite che sembrano non finire mai. Qui si incontra la caccia al colombaccio, quella vera, fatta di appostamenti, di richiami a mano, di pazienti ore sotto una rete mimetica con lo sguardo fisso tra le fronde.
Il colombaccio in Romania vola alto, astuto, potente. Non è facile da ingannare, e forse proprio per questo il suo prelievo dà soddisfazioni profonde. Quando si abbassa all’improvviso, rispondendo al frullo di un richiamo, si avverte il battito accelerato del cuore. È la magia della migratoria: un istante di tensione pura, un colpo secco, poi il silenzio che torna.
Insieme a lui volano tortore, quaglie, storni. Le tortore, sempre più rare altrove, qui mantengono numeri importanti grazie a un’agricoltura meno industrializzata e a una pressione venatoria sostenibile. Le quaglie popolano le stoppie e sono spesso cacciate con ausiliari, regalando scene commoventi di intesa tra uomo e cane.
Tra i filari e le siepi: il regno dei tordi
Quando l’autunno avanza e le foglie iniziano a cadere, la caccia alla migratoria minore regala momenti di poesia pura. In Romania, come in pochi altri luoghi, si può vivere la magia del passo del tordo bottaccio, del sassello, della cesena e del merlo in ambienti ancora integri, tra filari di noci, frutteti e piccole siepi campestri.
La caccia vagante con il cane o l’appostamento fisso diventano veri e propri atti contemplativi. I tordi arrivano a onde, in stormi improvvisi, spesso accompagnati da brezze umide e cieli bassi. In certe giornate sembra che l’aria sia fatta di piume. Ed è proprio in quei momenti, con la doppietta aperta tra le mani e lo sguardo verso l’orizzonte, che si comprende davvero cosa significhi vivere la caccia migratoria.
La beccaccia nei boschi antichi
Infine, quando l’inverno si fa più rigido, la Romania accoglie i cacciatori della regina: la beccaccia. Nei boschi di querce e carpini, tra letti di foglie scricchiolanti e umidità sospesa, si svolge la caccia più elegante, più difficile, più intima.
La beccaccia rumena è elusiva, silenziosa, nobile. I cani da ferma la cercano come se fosse un segreto da svelare, e il momento dell’incontro è un battito d’ali che vale il viaggio. In Romania si possono vivere giornate straordinarie, in luoghi in cui la pressione è ancora moderata e la regina dell’inverno ha il tempo di muoversi secondo natura.

Il vero cacciatore non si aspetta da una giornata di caccia alla beccaccia un grande carniere
Un’accoglienza fatta di calore, semplicità e passione
Oltre alla caccia, la Romania regala qualcosa di altrettanto raro: l’accoglienza sincera. Le strutture ricettive, spesso immerse nel verde, offrono ambienti caldi, pasti abbondanti e autentici, compagnia appassionata. Le guide locali non sono semplici accompagnatori, ma veri custodi di un sapere antico, di un legame profondo con la terra.
Ogni serata si chiude attorno a un tavolo, tra storie di caccia e piatti fumanti di ciorbă, anatra arrosto o selvaggina in umido. Il bicchiere si alza per brindare alla giornata passata e a quella che verrà. La stanchezza è dolce, il sonno è profondo.
Il viaggio che resta dentro
La caccia alla migratoria in Romania non è soltanto una stagione. È un viaggio nello spazio e nel tempo, verso un’Europa più autentica, più lenta, più vera. È un modo per ritrovare il significato profondo del gesto venatorio, immerso in una natura che ha ancora voce e respiro.
Chi parte per la Romania non torna mai a mani vuote: porta con sé il ricordo di albe nebbiose, del frullo improvviso di ali tra le canne, del silenzio dopo lo sparo. Porta con sé l’immagine di un cane fermo su una quaglia, il sorriso di una guida, l’abbraccio di un tramonto sui campi.
E torna a casa, sì, ma con la voglia di ripartire.
La Romania è una delle destinazioni più ambite per gli appassionati di caccia alla migratoria in Europa.
Questo Paese, ancora poco contaminato dal turismo venatorio di massa, offre paesaggi autentici, aree rurali incontaminate e un patrimonio faunistico sorprendentemente variegato.
Le vaste pianure del Danubio, le zone umide del delta e le campagne del sud del Paese sono l’habitat ideale per moltissime specie migratorie, regalando giornate di caccia intense, genuine e ricche di emozioni.
un territorio perfetto per la selvaggina migratoria
La Romania si distingue per la sua biodiversità e la varietà degli ecosistemi: dalle steppe del Dobrugia ai canneti del delta del Danubio, fino alle aree agricole e ai boschi collinari, ogni ambiente è perfettamente adatto ad accogliere le rotte migratorie. I terreni sono pianeggianti o lievemente ondulati, spesso facilmente accessibili, e garantiscono un’ottima visibilità durante l’azione di caccia.
Le guide locali conoscono profondamente il territorio e sanno individuare le zone di pastura o di riposo delle diverse specie, rendendo ogni uscita produttiva e ricca di osservazioni interessanti. La selvaggina è in movimento continuo, condizionata dai venti, dalla temperatura e dalla stagione: per questo ogni giornata di caccia in Romania è diversa dalla precedente.
le specie migratorie cacciabili in Romania
Ecco le principali specie migratorie cacciabili sul territorio rumeno, suddivise per categoria:
Uccelli acquatici
- Germano reale (Anas platyrhynchos)
- Alzavola (Anas crecca)
- Mestolone (Anas clypeata)
- Fischione (Anas penelope)
- Codone (Anas acuta)
- Marzaiola (Anas querquedula)
- Moretta (Aythya fuligula)
- Moriglione (Aythya ferina)
- Beccaccino (Gallinago gallinago)
- Pettegola e altri limicoli
Colombacci e tortore
- Colombaccio (Columba palumbus)
- Tortora selvatica (Streptopelia turtur)
- Tortora dal collare orientale (Streptopelia decaocto)
Passeriformi e turdidi
- Tordo bottaccio (Turdus philomelos)
- Tordo sassello (Turdus iliacus)
- Merlo (Turdus merula)
- Cesena (Turdus pilaris)
- Allodola (Alauda arvensis)
- Storno (Sturnus vulgaris)
Beccacce e quaglie
- Quaglia (Coturnix coturnix)
- Beccaccia (Scolopax rusticola)
Alcune di queste specie sono presenti solo in determinate stagioni, mentre altre (come il colombaccio o il germano reale) possono essere osservate in più periodi dell’anno.
I periodi di caccia alla migratoria in Romania
In Romania la caccia è regolamentata e suddivisa in specifici periodi venatori, che variano di anno in anno ma generalmente seguono il seguente calendario indicativo:
- Anatre e uccelli acquatici: dal 15 agosto al 28 febbraio
- Colombaccio: dal 15 agosto al 28 febbraio
- Tortora selvatica: dal 15 agosto al 30 settembre
- Tordo bottaccio, sassello, cesena e merlo: dal 15 settembre al 28 febbraio
- Allodola e storno: dal 15 settembre al 28 febbraio
- Beccaccia: dal 1 ottobre al 15 febbraio
- Quaglia: dal 15 agosto al 30 ottobre
È importante notare che, pur essendo aperta per lunghi periodi, la caccia alla migratoria è fortemente influenzata dai flussi migratori annuali, dal clima e dall’andamento stagionale. Insomma, “caccia è caccia”.
La caccia agli anatidi
Per vivere l’emozione della caccia come nelle valli venete, i cacciatori potranno scegliere tra diverse modalità: la caccia in capanno e quella in botte. Entrambe le tecniche sono attrezzate con tutto il necessario per assicurare il massimo comfort e l’efficacia durante l’attività venatoria. La caccia in capanno permette di osservare la natura da vicino, offrendo momenti di pura adrenalina quando la preda si avvicina. La caccia in botte, invece, consente un approccio più discreto, aumentando le probabilità di successo.
Le oche, che arrivano in grandi quantità dopo la metà di ottobre, sono particolarmente numerose nelle zone di pastura. Cacciare queste maestose creature nelle vaste pianure romene è un’esperienza che rimane impressa nella memoria di ogni cacciatore.
Alla Scoperta della Caccia alle Tortore in Romania
Le tortore, invece, possono essere cacciate all’uscita e al rientro nei boschi, regalando emozioni intense e sfide avvincenti.
Se siete appassionati di caccia e desiderate vivere un’esperienza autentica e avvincente, la Romania è la destinazione perfetta per voi. In questo angolo affascinante d’Europa, la caccia alle tortore rappresenta una delle attività venatorie più emozionanti e tradizionali.
Le vaste foreste e le aree rurali della Romania offrono un habitat ideale per le tortore, che migrano in gran numero durante i mesi autunnali. Cacciare queste eleganti creature significa immergersi in un paesaggio naturale incontaminato, dove la natura regna sovrana e ogni battuta di caccia si trasforma in un’avventura memorabile.

La caccia alle tortore in Romania è un’esperienza che combina abilità, pazienza e un profondo rispetto per la natura. I cacciatori possono seguire le tortore all’uscita e al rientro nei boschi, momenti cruciali della giornata in cui questi uccelli sono particolarmente attivi. Il silenzio delle prime ore del mattino, interrotto solo dal battito d’ali delle tortore, crea un’atmosfera magica e sospesa nel tempo.
Le tecniche tradizionali e le moderne attrezzature si fondono perfettamente, garantendo un’esperienza di caccia sicura e gratificante. Guidati da esperti locali, avrete l’opportunità di apprendere i segreti di questa pratica antica e di migliorare le vostre abilità venatorie.
Non lasciatevi sfuggire l’opportunità di vivere la caccia alle tortore in Romania. È un’avventura che vi riporterà in sintonia con la natura, offrendovi momenti di pura emozione e un profondo senso di realizzazione. Preparatevi a scoprire un mondo di bellezza selvaggia e tradizioni secolari, dove ogni battuta di caccia diventa una storia da raccontare.
Caccia a lle allodole e tordi
Non meno affascinante è la caccia alle allodole, che segue il corso del Danubio durante la loro migrazione autunnale. Queste piccole ma agili creature sono cacciate in capanno con civetta e macaco, tecniche tradizionali che aggiungono un tocco di storia a questa attività.
Infine, l’importante presenza di tordi nello stesso periodo arricchisce ulteriormente l’esperienza di caccia in Romania. I tordi, con il loro volo rapido e imprevedibile, rappresentano una sfida avvincente anche per i cacciatori più esperti.
La caccia alla migratoria in Romania non è solo un’attività sportiva, ma un viaggio in una dimensione in cui natura, tradizione e ospitalità si fondono. Ogni alba tra i canneti o ogni tramonto sopra i campi arati ha il sapore autentico di una passione vissuta a contatto con la terra.
Chi ha provato l’emozione di un’alzavola che plana in silenzio sulle acque del Danubio o il brivido improvviso di un tordo bottaccio tra le fronde, sa che la Romania lascia il segno.















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