Un nuovo anno, un nuovo viaggio di caccia in Tanzania.

Published On: 6 Gennaio 2021

Vivi tutte le emozioni e sensazioni che un viaggio di caccia in Tanzania può offrire!

Con l’inizio del nuovo anno, ogni cacciatore viene travolto da quel senso di nostalgia e si perde tra i ricordi delle proprie esperienze vissute. Ma il proprio sguardo è sempre rivolto verso il futuro, riflettendo e programmando le nuove avventure di caccia.

Se sei alla ricerca di uno dei Paesi più entusiasmanti per la caccia ai trofei, di sicuro la Tanzania saprà incantarti con il fascino unico dell’Africa dell’est!

Le diverse tipologie di habitat e paesaggi rendono il viaggio di caccia in Tanzania eccezionale: dalla foresta di miombo del Selous, alle paludi di Moyowoshi al confine con Ruanda e Burundi, alle zone centrali dei grandi fiumi fino alle zone montane del Kilimangiaro o del monte Kitumbeine dove bufali “di montagna” molto aggressivi la fanno da padroni.

Le magnifiche piane Masai del Nord, invece, sono contraddistinte dalla tipicità di alcune specie, tra cui i trofei più ambiti dai safaristi.

Le sue immense distese, punteggiate da piccoli rilievi più o meno cespugliati, non sono che il rifugio del timido “Lesser Kudu”, il vero gioiello venatorio di quest’area insieme al “Gerenuk”, meglio conosciuta come antilope giraffa.

Non c’è dubbio che la Tanzania offre cacce di altissima qualità anche a tutte le antilopi, ai bufali, ai ghepardi, ai leopardi e ai leoni dalla criniera nera.

Il viaggio di caccia in Tanzania di Luca Bogarelli.

Luca ricorda bene il suo viaggio di caccia in Tanzania e tutte le emozioni che gli ha regalato. Leggi il suo racconto!

“L’umida notte di Dar es Salaam mi accoglie in un abbraccio rimasto sospeso da un decennio. Risento l’odore dell’Africa, della mia Africa, quella fatta d’aria trasparente, di oceano ceruleo e di savane spinose, quella delle sconfinate steppe masai.

Leggere sono le nove ore di fuoristrada per raggiungere il campo di Kitwai, piccolo villaggio condiviso da Masai e Ndorobo. Mi bevo i panorami che da troppo tempo non vedevo, le periferie di baracche, i mercatini che traboccano di frutta: manghi non del tutto maturi, papaie dolcissime, jack fruit e ananas perfetti, per forma e sapore.

Gruppi di capanne si susseguono, le colline si spianano ed ecco, all’improvviso, dietro una curva, le pianure: infiniti tappeti grigioverdi punteggiati da ricami di acacie spinose. L’odore del fumo di legna mi assale e, nel suo evocativo amplesso, mi riporta indietro nel tempo quando questo continente era per me passione, ossessione e ragione di vita.

Ora, maturo cacciatore, uomo di viaggi e di scommesse vinte e perse, incontro di nuovo l’Africa con modalità più sobria, più ragionata. È divenuta parte di me, certamente, ma la vivo con quel tenero distacco col quale accompagni un figlio alla propria vita; la accarezzo, stringendola d’ amore sopito, senza passione, come quando si incontra una vecchia fiamma.

 Mi decomprimo e il cuore riacquista un battito regolare mentre cerco di lasciare alle spalle fatiche e dolori: i pensieri volano più leggeri rimbalzando di stella in stella nel nero profondo della notte africana.

 Il massiccio roccioso che fa da testata al campo sembra spingere verso l’alto la luna, quasi piena, luminosa come un faro, lattea come un nastro di schiuma sul mare…

 Nel buio della tenda, cullato dai rumori notturni e dal mormorio del tempo, rifletto sulla vita, sulla mia bella vita, fortunata di gioie, d’esperienze e ricca d’amore. Spensierata e profonda, in bilico fra sfide e fortune, delusioni e vittorie, ma “vita”, intensa e vissuta anche nella pienezza di una passione che diviene percorso fra ragione e sentimento…

 Attendo il silenzio della notte profonda e la solitudine che essa reca per poterla riempire di pensieri e progetti. La solitudine: punto di partenza e d’arrivo al tempo stesso.”

 Se stai pensando ad una nuova esperienza venatoria per rendere l’anno indimenticabile, non perderti i nostri programmi! Contattaci QUI!

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