Caccia al cervo maschio, il re della valle.

Published On: 7 Ottobre 2020
caccia al cervo maschio

Scopri una fantastica avventura venatoria: la battuta di caccia al cervo maschio.

L’eleganza senza tempo delle battute di caccia al cervo in Scozia: un viaggio tra storia e maestosità

Nel cuore delle Highlands scozzesi, dove la nebbia avvolge gli antichi pini e il paesaggio selvaggio si estende a perdita d’occhio, si trova una tradizione intrisa di storia e grandezza: la caccia al cervo. Un tempo privilegio esclusivo di re e nobili, questa nobile pratica oggi invita i cacciatori di tutto il mondo a vivere un’esperienza che è al contempo profondamente esaltante e profondamente radicata negli annali della storia.

Un arazzo storico

La tradizione della caccia al cervo risale a secoli fa, intrecciata nel tessuto stesso dell’aristocrazia europea. In epoca medievale, re e regine di Scozia partivano per grandiose cacce, le loro corti risplendenti in abiti riccamente ricamati, il suono dei corni da caccia che riecheggiava nelle valli. Queste cacce non erano solo uno sport, ma un simbolo di potere e prestigio, un’opportunità per l’élite di mostrare la propria abilità e il dominio sulla natura.

Con il passare dei secoli, la tradizione perdurò, evolvendosi ma mantenendo la sua essenza. Il maestoso cervo rosso, o Cervus elaphus, divenne la preda prediletta, venerato per la sua forza, bellezza e la sfida che rappresentava. Il cervo, con i suoi fieri palchi e il portamento nobile, rappresentava il trofeo per eccellenza, una testimonianza dell’abilità e della pazienza del cacciatore.

caccia al cervo sull'isola di bute

La caccia moderna

Oggi, il fascino della caccia al cervo scozzese rimane intatto. Cacciatori da tutta Europa e oltre sono attratti da questa terra incantata, desiderosi di vivere il brivido della caccia in paesaggi che sono rimasti in gran parte immutati per millenni. Paesi come la Germania, la Francia e la Spagna vantano anch’essi ricche tradizioni venatorie, ma la combinazione unica di scenari mozzafiato e storia leggendaria della Scozia la rende una destinazione di primo piano per questa antica pratica.

In Scozia, la caccia viene condotta con un rispetto reverenziale per la tradizione e il mondo naturale. Guidati da esperti stalker, i cacciatori attraversano le brughiere ondulate e i boschi fitti, con i sensi acuti per cogliere i segni sottili della loro preda elusiva. L’esperienza è una profonda immersione nell’ambiente, una comunione silenziosa con la terra e le sue creature. Ogni passo, ogni respiro, avvicina il cacciatore al cervo, culminando in un momento di intensa concentrazione e connessione primordiale.

Cervo-maschio-sull-isola-di-bute-scozia

L’ambientazione: castelli e lodge

La grandezza della caccia è eguagliata solo dallo splendore delle sistemazioni. I cacciatori sono accolti in lussuosi lodge e affascinanti boutique hotel, dove il calore di un fuoco scoppiettante e il ricco aroma del whisky invecchiato creano un’atmosfera di comfort e convivialità. Questi alloggi, spesso situati all’interno di storiche tenute o affacciati su tranquilli laghi, offrono un perfetto connubio di fascino rustico e lusso moderno.

Qui, dopo una giornata sulle brughiere, i cacciatori si riuniscono per condividere racconti delle avventure del giorno, gli animi sollevati dalla convivialità e dai sapori squisiti delle migliori prelibatezze culinarie scozzesi. L’esperienza non riguarda solo la caccia, ma l’intero viaggio – una celebrazione della tradizione, della natura e dell’attrazione senza tempo delle Highlands scozzesi.

Un invito all’avventura senza tempo

Se non hai mai partecipato a una caccia al cervo in Scozia, è ora di prendere una pausa e immergerti in questa esperienza straordinaria. Immagina il brivido della caccia, la bellezza dei paesaggi e la sensazione di tornare indietro in un’epoca passata, dove il cacciatore e la preda si affrontano in una danza senza tempo.

Unisciti ai ranghi di coloro che hanno scoperto il piacere impareggiabile di cacciare il nobile cervo nel suo habitat naturale. Vivi la maestosità della Scozia, dove ogni montagna e vallata sussurra storie antiche, e il cervo rosso vaga libero, un simbolo vivente della selvaggia bellezza e del mistero duraturo di questa terra antica.

La caccia al cervo in Scozia è più di una semplice attività; è un viaggio nel cuore della natura e della storia, una testimonianza dello spirito duraturo della caccia e della bellezza senza tempo delle Highlands scozzesi.

Un’avvincente caccia al cervo maschio.

“Ondate di pioggia sottile, in forma di grandi parentesi, abbracciano la mia piccola altana divenuta rifugio estemporaneo dall’inclemenza degli elementi. Un vento turbinoso confonde i miei pensieri, scuote il mio animo e lo riporta ai giorni passati, alla fatica del vivere quotidiano e al dolore di recenti addii.

Così passano le primissime ore di questo giorno di caccia che mi ha concesso ben pochi bramiti.

Nel viluppo di rami, tra fanghi e torbe che inghiottiscono le calzature provocando lo schiocco di un bacio sonoro, procediamo con cautela nella speranza di scorgere un vecchio cervo maschio ma avvistiamo solo sparuti gruppetti di femmine senza il dominante.

Vi è un pratone molto frequentato dalle femmine prospiciente un magnifico bosco di querce che controlliamo dal sentiero ogni giorno, all’alba e all’imbrunire. Il penultimo giorno come al solito passiamo davanti al prato: sembra deserto, ma un impercettibile movimento sul limitare attira la mia attenzione.

Riesco a scorgere una femmina proprio sotto una grossa quercia e improvvisamente, un maestoso cervo maschio le si butta letteralmente sopra, concludendo la copula con il classico salto all’indietro tipico del cervo.

battuta di caccia al cervo in scozia

I palchi mi paiono alti, la corporatura decisamente possente, ma, data la distanza, non riesco a valutare il trofeo. Dopo che i due animali si sono defilati nel bosco, avanziamo, accorti ma con passo spedito, fino al sentiero dove comincia la distesa d’erba che porta all’abetaia: una piccola staccionata semidistrutta ne segna il confine.

Non mi accorgo subito della sua consistenza perché sono concentrato sulla conclusione di questo bellissimo “stalking”.
È un attimo: appoggio l’asta del sette millimetri su ciò che resta della staccionata e il boato della fucilata sembra accelerare la corsa del monarca di quella valle, che salta e procede nella sua fuga fino a che non è abbattuto da un ulteriore colpo.

Copro i centotrenta metri che mi separano dallo stag in pochi istanti, mentre il cuore aumenta le palpitazioni. Riverso a terra vi è “The monarch of the glen”, così come Sir Edwin Landseer lo aveva fermato sulla tela, un poderoso “royal stag” da dodici punte con stanghe dalla lunghezza incredibilmente inusuale per quest’area.

Ripenso al triste monarca, al quale non ho dato il tempo di costituire il suo harem e, soprattutto, a quella femmina che, sono certo, mi sarà riconoscente per averle concesso, anche se solo per pochi istanti, di essere stata regina.”

 

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