La Caccia al Fagiano nelle Colline Piacentine: Tradizione, Sfida e Passione

Published On: 6 Febbraio 2025
Caccia al Fagiano nelle Colline Piacentine

Se si parla di caccia alla selvaggina da piuma in Europa, la caccia al fagiano in Italia rappresenta il cuore pulsante di una tradizione che affonda le sue radici nei secoli.

E non c’è luogo migliore per viverla che tra le colline dolci e ondulate del Piacentino, dove i vigneti si alternano a boschi secolari di querce e roveri, e dove l’aria autunnale porta con sé il profumo della terra umida e delle foglie cadute.

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Molti cacciatori sognano inseguimenti epici tra le brughiere scozzesi o le maestose vette alpine, alla ricerca di galli forcelli e galli cedroni. Ma oggi vogliamo parlare di qualcosa di diverso, di una caccia che, pur meno celebrata nelle leggende venatorie, è in grado di regalare emozioni autentiche e profonde. Parliamo della caccia al fagiano, un selvatico dal piumaggio sgargiante e dall’ingegno sorprendente, capace di rendere ogni battuta un’esperienza unica e avvincente.

Il fagiano: maestro di inganni e sopravvivenza

Il fagiano comune (Phasianus colchicus) non è originario dell’Italia, eppure ha saputo fondersi perfettamente con il paesaggio, adattandosi ai campi coltivati, alle siepi e ai margini dei boschi, come se fosse sempre appartenuto a questa terra. Proveniente dall’Asia, ha trovato nelle campagne e nelle colline italiane un habitat ideale, diventando una delle prede più ambite dai cacciatori del Bel Paese.

Il fagiano predilige gli spazi aperti e le dolci colline, ma non bisogna lasciarsi ingannare: è tutt’altro che una preda facile. Con il passare della stagione venatoria diventa sempre più astuto, veloce ed elusivo, affinando le proprie capacità di fuga. Può correre per centinaia di metri prima di involarsi, zigzagando tra i cespugli e scomparendo nel sottobosco in pochi istanti. Sa come sopravvivere.

Caccia al Fagiano nelle Colline Piacentine

Nelle giornate di sole lo si può trovare lungo i fossi e le rive dei fiumi, cercando frescura sotto la vegetazione ombrosa. Quando invece il cielo si copre e la pioggia inizia a cadere, preferisce i campi aperti, affidandosi al suo udito affinato per avvertire in tempo l’avvicinarsi di possibili predatori. Ma è quando un cane esperto intercetta la sua traccia, quando il battito del cuore del cacciatore accelera nell’attesa del momento decisivo, quando il selvatico esplode in volo con il fruscio inconfondibile delle ali che sbattono nell’aria, che la vera magia della caccia si compie.

Due modi per cacciare il fagiano: con il cane o con il drive

La caccia con i cani da ferma e da cerca

In Italia, la caccia al fagiano con il cane rappresenta la forma più pura e affascinante di questa disciplina venatoria. È un’arte che richiede sintonia profonda, collaborazione e fiducia tra il cacciatore e il proprio ausiliare.

Per chi non ha mai avuto il privilegio di inseguire fagiani selvatici nelle colline piacentine, va detto chiaramente: non è una caccia facile. I fagiani sono astuti, sempre in evoluzione, sempre un passo avanti.

Un buon cane da fagiani deve essere impavido, tenace e dotato di grande disciplina. Deve lavorare instancabilmente tra i rovi, i cespugli e il fitto sottobosco, stanando selvatici che preferirebbero correre piuttosto che levarsi in volo. Un cane impulsivo sprecherà occasioni, mentre un cane paziente e metodico trasformerà la caccia in un’arte raffinata.

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I cani da ferma italiani, come il Bracco Italiano o lo Spinone, hanno un approccio più calmo e strategico. Quando bloccano la preda, si “congelano” in una ferma statuaria, in attesa che il cacciatore si avvicini. Il fagiano, così fermato, tenterà di fuggire prendendo il volo all’ultimo istante, lasciando al cacciatore pochi secondi per il tiro.

Tra i vigneti di Rivergaro e i boschi secolari che circondano Piacenza, la caccia con il cane è un’esperienza immersiva, che esalta la fusione tra uomo, cane e natura, in un gioco di astuzia e istinto che affonda le radici nei secoli.

Il drive all’inglese: eleganza e adrenalina

Per chi ama la caccia di tradizione britannica, il drive al fagiano offre un’emozione completamente diversa. Nato nelle grandi tenute inglesi, il “drive” è una battuta meticolosamente organizzata, in cui i battitori spingono i fagiani verso la linea dei cacciatori appostati.

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La bellezza di questa caccia, praticabile nelle riserve di Gavi e Todi risiede nella sua precisione e nella capacità di reazione richiesta al tiratore. I fagiani si alzano in volo a grande altezza, con sagome scure che si stagliano contro il cielo, mentre il cacciatore deve scegliere con attenzione il momento giusto per sparare. È una caccia di riflessi e concentrazione, dove la grazia di un tiro perfetto si fonde con la solennità della tradizione.

In Italia, questa tecnica di caccia ha trovato il suo spazio in riserve gestite con grande attenzione, come La Montefeltro, che offre scenari e qualità di selvaggina paragonabili alle più blasonate tenute inglesi.

Il Bracco Italiano: il re della caccia al fagiano

Nessuna narrazione sulla caccia al fagiano in Italia può prescindere da uno dei più grandi protagonisti: il Bracco Italiano. Questo cane straordinario è nato per dominare le dolci colline dell’Emilia.

Con la sua struttura solida, la resistenza instancabile e un olfatto sopraffino, il Bracco è un compagno ideale per la caccia nei boschi e nelle radure piacentine. La sua caratteristica peculiare è la caccia ragionata: non è un cane che si lancia all’inseguimento in modo scomposto, ma lavora con metodo, leggendo il terreno e adattando il suo ritmo a quello del cacciatore.

Il Bracco Italiano

La dolcezza e la lealtà di questo cane lo rendono un compagno ideale, e il suo approccio riflessivo alla caccia fa sì che ogni uscita sia un’esperienza fluida, priva di frenesia e ricca di emozione.

La responsabilità del cacciatore: l’uso del “priest”

Ogni cacciatore sa che la caccia non termina con il tiro. Assicurarsi che ogni selvatico venga abbattuto nel modo più etico possibile è un dovere imprescindibile.

Nel caso in cui un fagiano venga ferito senza essere abbattuto immediatamente, è essenziale procedere con una morte rapida e rispettosa. Per questo in Inghilterra si utilizza il “prete”, un piccolo strumento, generalmente ottenuto da una stanga del palco di un cervo, che garantisce un abbattimento immediato e senza sofferenza. Ogni cacciatore responsabile dovrebbe sempre portare con sé lo “staghorn priest”, come segno di rispetto per la preda e per la tradizione venatoria.

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Lo staghorn priest di Holland and Holland acquistabile sul sito della nota casa produttrice di armi fini

La caccia al fagiano, un’arte senza tempo

Dall’alba dorata sulle colline di Rivergaro fino al tramonto che colora di rosso i vigneti di Piacenza, la caccia al fagiano è un viaggio nella bellezza e nella tradizione. Che sia con il proprio cane o in un drive elegante, ogni uscita è un tributo alla storia, alla passione e alla connessione con la natura.

Nel silenzio della riserva, interrotto solo dal fruscio delle ali e dal battito del cuore che accelera, la caccia al fagiano non è solo uno sport. È un’arte, un’eredità, un modo di vivere.

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