Caccia al Muntjac nel Regno Unito: un’esperienza unica con il cervo che abbaia

Published On: 4 Aprile 2025
Caccia al Muntjac nel Regno Unito

Piccolo, elusivo e affascinante: il Muntjac (o “cervo abbaiante”) è una delle prede più curiose e meno conosciute tra quelle cacciabili nel Regno Unito.

Originario dell’Asia, e introdotto in Inghilterra alla fine del XIX secolo, il Muntiacus reevesi si è stabilito con successo nella campagna inglese, diventando una specie alloctona invasiva. Oggi, il Muntjac è considerato un selvatico abbattibile tutto l’anno, con regolamenti chiari e una diffusione in costante aumento.

Origine e caratteristiche del Muntjac

Il Muntjac di Reeves proviene originariamente dalla Cina e da Taiwan. Di piccola taglia, ha un’altezza al garrese di circa 40-50 cm e un peso che oscilla tra i 10 e i 18 kg. I maschi sono dotati di piccole corna non ramificate e lunghi canini superiori sporgenti, da cui deriva il soprannome di “cervo vampiro”. La sua vocalizzazione, simile a un latrato, gli è valsa il nome comune di “barking deer”.

caratteristiche del Muntjac

Molto adattabile, si è insediato soprattutto nel sud e nelle Midlands inglesi, ma è in continua espansione verso nord. Si muove con passo leggero nel sottobosco, schivo e silenzioso come un’ombra. Avvistarlo è una questione di pazienza, attenzione e connessione con l’ambiente.

Status legale e gestione venatoria

Nel Regno Unito, il Muntjac è classificato come specie non autoctona invasiva. Per questo motivo, non esiste una stagione venatoria: può essere cacciato tutto l’anno, con le dovute autorizzazioni e nel rispetto del benessere animale. La caccia al Muntjac rientra in molti programmi di gestione ambientale, con abbattimenti selettivi volti a contenere l’impatto sull’ecosistema locale (danni al sottobosco, ai nidi di uccelli e alla rigenerazione forestale).

Zone di caccia

Il Muntjac è presente in modo significativo in molte aree dell’Inghilterra. Le principali zone di caccia includono:

East Anglia: in particolare le contee di Norfolk, Suffolk e Cambridgeshire, con vaste aree boschive e riserve private ben gestite.

Buckinghamshire e Bedfordshire: molto diffuse le battute in tenute private con accompagnatori locali esperti.

Caccia al Muntjac

Oxfordshire, Hertfordshire e Berkshire: territori ricchi di sottobosco dove lo stalking al Muntjac è molto apprezzato.

Warwickshire, Northamptonshire e Leicestershire: aree in cui la specie si è stabilita con successo e dove è possibile praticare uscite anche brevi ma fruttuose.

Gloucestershire e Herefordshire: ideali per cacce abbinate con caprioli e daini.

Tipologie e approccio alla caccia

La caccia al Muntjac è considerata un’attività tecnica, silenziosa e molto concentrata. È perfetta per chi ama l’approccio individuale e la caccia selettiva. Le principali tecniche sono:

Stalking individuale: è il metodo più diffuso. Si parte all’alba o al tramonto, seguendo silenziosamente i sentieri nei boschi e nei margini dei campi. Richiede attenzione ai dettagli, lettura delle tracce e uso di binocolo.

Caccia al Muntjac nel Regno Unito

Caccia da appostamento (high seat): in particolare nei pressi di punti di alimentazione o passaggi abituali. Consigliata in inverno, quando la vegetazione più rada facilita l’osservazione.

Caccia combinata (Muntjac + Roe deer): molto richiesta per chi desidera ottimizzare il soggiorno venatorio.

Controllo dei maschi territoriali: alcune riserve offrono esperienze specifiche di contenimento dei maschi dominanti o degli esemplari più impattanti.

La prudenza e l’agilità del Muntjac richiedono prontezza e un tiro rapido e preciso, spesso nel folto del bosco o in situazioni di luce variabile. È una caccia che non tollera la fretta, ma premia chi sa fondersi con l’ambiente circostante.

Testimonianza: la magia del Bedfordshire

“Era una mattina di novembre nel cuore del Bedfordshire, e una nebbia leggera velava le prime luci dell’alba. Il bosco era immobile, come trattenesse il respiro. Mi muovevo lentamente lungo un sentiero costeggiato da querce e cespugli, guidato da Jack, un giovane stalker inglese che conosceva ogni angolo di quella tenuta.

L’aria era pungente, profumava di terra umida e di foglie marce. Ogni tanto, un pettirosso rompeva il silenzio con il suo canto, come se ci stesse accompagnando nel nostro cammino. Camminavamo da circa un’ora, quando Jack si fermò all’improvviso e mi fece segno di rallentare. Aveva visto qualcosa. Con lentezza ci spostammo verso una piccola radura, seminascosta tra gli alberi.

Udimmo un fruscio e poi il tipico ‘bark’ del Muntjac. Un suono breve, netto, come un piccolo abbaio che squarciava il silenzio. Mi accovacciai dietro un cespuglio, posizionai con calma il fucile e attesi. Il cuore mi batteva forte ma controllato, ogni muscolo teso, ogni respiro rallentato.

Poi lo vidi: emerse dal sottobosco con movimenti rapidi ma eleganti. Era un maschio, dai piccoli corni lucidi e ben formati. Il sole cominciava appena a filtrare tra i rami, disegnando ombre dorate attorno a lui. Puntai, respirai profondamente, e al momento giusto sparai.

Il colpo fu preciso. Rimasi fermo, in silenzio, mentre Jack si avvicinava al selvatico con gesti misurati e rispetto. Non era solo la soddisfazione per l’abbattimento. Era il senso di connessione con quel luogo, il rispetto per l’animale, la bellezza silenziosa di quella mattina inglese. Una scena che sembrava uscita da un quadro antico, dove uomo e natura si osservano senza sfida, ma con mutua consapevolezza.

Dopo, ci sedemmo su un tronco caduto e condividemmo una tazza di tè caldo che Jack aveva nello zaino. Nessuna parola era necessaria. Solo il bosco, il vapore del tè, e il battito del cuore che tornava lento.

Un’esperienza che non dimenticherò mai.”— Alberto, cacciatore italiano

Armi e calibri consigliati

La piccola taglia del Muntjac non deve trarre in inganno: un colpo preciso è fondamentale. I calibri più adatti sono:

.243 Winchester

.223 Remington

.30-06 con munizioni leggere

.22-250 Remington

L’uso di ottiche di qualità e munizioni a espansione controllata è fortemente raccomandato, così come un’arma maneggevole per ambienti boschivi.

Armi e calibri consigliati

Quando e dove cacciare il Muntjac

Periodo: tutto l’anno

Zone migliori: Sud-Est dell’Inghilterra, Midlands, aree boschive private

Molte riserve venatorie e gestori fondiari inglesi offrono pacchetti venatori al Muntjac, spesso in combinazione con caprioli o daini. Alcuni lodge offrono anche la possibilità di completare l’esperienza con degustazioni, pernottamenti in cottage storici e momenti di relax nella natura.

Valore gastronomico e trofei

La carne di Muntjac è molto apprezzata: tenera, dal sapore delicato, perfetta per arrosti, spezzatini o cotture lente. I trofei, seppur modesti, sono molto ricercati dai collezionisti per le particolarità delle corna e dei canini maschili.

La carne di Muntjac

SCHEDA TECNICA – CACCIA AL MUNTJAC

Nome scientifico: Muntiacus reevesi Nome comune: Muntjac di Reeves / Cervo abbaiante Diffusione: Sud e Midlands del Regno Unito Status legale: Specie invasiva – Cacciabile tutto l’anno

Tecniche di caccia consigliate:

Aspetto al crepuscolo

Stalking nei boschi

Recupero con cane da traccia (se ferito)

Calibri consigliati:

.243 Win

.223 Rem

.22-250 Rem

.30-06 (caricamento leggero)

Periodo consigliato: tutto l’anno (ottimi risultati in autunno e inverno)Licenze richieste: Firearms Certificate (FAC), permessi su fondi privati, eventualmente accompagnamento da guida abilitata

cervo abbaiante

Difficoltà di caccia: Media/Alta (selvatico elusivo e veloce)Valore trofeo: Cornetti semplici + canini sporgenti (solo nei maschi)Valore gastronomico: Molto buono – carne fine e delicata

Per i cacciatori in cerca di una nuova sfida nel cuore della campagna inglese, il Muntjac rappresenta una preda originale, sostenibile e avvincente. Una caccia tecnica, intima e sempre diversa, da vivere nel silenzio profondo dei boschi nebbiosi d’Inghilterra, dove ogni fruscio può annunciare l’incontro con una delle creature più affascinanti della fauna europea.

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