Sulle tracce del Wapiti – La grande caccia americana tra storia, cultura e mito

Published On: 3 Aprile 2025
caccia al Wapiti in Nord America

C’è un animale che più di ogni altro rappresenta l’anima selvaggia del Nord America. Un’ombra silenziosa tra le foreste di pioppi dorati, un bramito che squarcia l’alba tra le Montagne Rocciose.

Il Wapiti, o elk americano, non è solo la più grande sottospecie di cervo del continente, è un’icona. Per secoli è stato compagno, risorsa e spirito guida per le popolazioni native, preda ambita per i pionieri e ancora oggi simbolo della grande caccia nordamericana.

Raccontare la caccia al Wapiti significa raccontare una storia lunga quanto l’uomo in America, fatta di rispetto, necessità e, oggi, di una profonda etica venatoria.

 Il Wapiti e i Nativi Americani: un legame sacro

Per le tribù native delle Grandi Pianure e delle Montagne Rocciose, il Wapiti non era semplicemente una preda. Era una creatura sacra, incarnazione di forza, fertilità e connessione con il mondo degli spiriti.

Wapiti e i Nativi Americani

Il termine “Wapiti” deriva dalla lingua Cree e significa “groppa bianca”, in riferimento alla macchia chiara che caratterizza il posteriore di questo grande cervide. Le dimensioni imponenti – i maschi possono superare i 450 kg – e la maestosità dei palchi rendevano il Wapiti un animale di grande prestigio per le tribù.

Le tribù che veneravano e cacciavano il Wapiti

  • Cheyenne
  • Crow
  • Blackfeet
  • Shoshone
  • Sioux Lakota
  • Flathead
  • Nez Perce

Queste popolazioni consideravano il Wapiti una delle più nobili prede e basavano parte della loro sussistenza annuale sulla sua carne, sulla pelle e persino sulle ossa, utilizzate per realizzare utensili e armi.

La caccia si svolgeva spesso a cavallo, dopo l’introduzione del cavallo da parte degli spagnoli, ma anche con sofisticate tecniche di inseguimento e accerchiamento nei corridoi naturali tra le montagne o lungo i fiumi.

Il Wapiti come simbolo spirituale

Nelle cerimonie e nelle visioni sciamaniche, il Wapiti rappresentava la connessione con la natura e la virilità maschile. Si credeva che indossare un corno o una pelle di Wapiti conferisse forza e capacità di resistenza.

il-bramito-del-wapiti

La caccia al Wapiti nella storia americana

Con l’arrivo dei coloni europei, la caccia al Wapiti cambiò radicalmente. Dalla caccia di sussistenza si passò, in alcune epoche, a una caccia commerciale e sportiva che rischiò di decimare le popolazioni.

La grande caccia dell’Ottocento

Nel XIX secolo, esploratori, militari e cacciatori professionisti inseguivano i grandi branchi di Wapiti nelle valli del Montana, del Wyoming e del Colorado. Le carovane si spostavano per settimane alla ricerca dei maschi più imponenti, spesso seguendo i racconti delle guide native.

Il Wapiti divenne ben presto un trofeo ambito per gli europei e i cacciatori del vecchio mondo, affascinati dalla vastità delle terre americane e dalla mole impressionante di questi animali.

 Il declino e la rinascita

La caccia indiscriminata e la perdita di habitat portarono il Wapiti sull’orlo della scomparsa a fine ‘800. Solo grazie ai primi movimenti conservazionisti – e alla creazione di parchi nazionali come Yellowstone – la specie fu salvata e tornò a prosperare.

Wapiti nel Parco Nazionale di Yellowstone USA

Oggi il Wapiti è considerato un esempio di successo nella gestione faunistica americana, con popolazioni sane e un prelievo venatorio sostenibile.

La caccia moderna al Wapiti: un rito di passaggio

Cacciare un Wapiti oggi significa vivere una delle esperienze più complete e autentiche della caccia nordamericana.

I cacciatori moderni si confrontano con:

territori vastissimi: le Montagne Rocciose, il Montana, l’Idaho, il Colorado, il Wyoming;

lunghe camminate in quota, spesso per giorni, con zaini pesanti e notti in bivacco;

la sfida del bramito, quando in settembre e ottobre i grandi tori chiamano le femmine e si sfidano con suoni che risuonano tra i canyon.La caccia avviene spesso a piedi, con tecnica di “spot and stalk”: si individua l’animale da grande distanza e si imposta un avvicinamento lungo e silenzioso.

Montagne Rocciose

Il tiro al Wapiti è sempre una sfida: distanze tra i 150 e i 350 metri, animali robustissimi, spesso in posizioni difficili. È una caccia che richiede ottima preparazione fisica, conoscenza della balistica e capacità di leggere il vento e il terreno.

Cultura e rispetto: perché il Wapiti è diverso da qualsiasi altra preda

Cacciare un Wapiti non è solo abbattere un grande cervide. È partecipare a una storia lunga migliaia di anni. È vivere sulle orme di chi ha solcato quelle valli prima di noi, dagli indiani delle praterie ai pionieri.

Ogni cacciatore che si avventura nei territori del Wapiti sa che sta inseguendo una delle prede più nobili e rispettate d’America.

Il rispetto per l’animale si riflette in tutto:

  • nella scelta del colpo perfetto,
  • nel recupero della carne (il Wapiti offre una carne pregiata e apprezzatissima),
  • nella consapevolezza che ogni bramito ascoltato all’alba è un frammento di un’America che esiste ancora.

 Armi e tecnica: come si caccia il Wapiti oggi

 Calibri consigliati:

.300 Winchester Magnum
.338 Win Mag
7mm Remington Magnum
6.5 PRC per i più esperti

 Ottiche:

3-18x con torrette affidabili e reticolo illuminato
Necessaria la compensazione di distanza e angolo per i tiri in montagnaLa caccia al Wapiti è anche un test di etica venatoria: serve calma, capacità di rinunciare al tiro se non perfetto e rispetto per un animale che, se ferito, può percorrere chilometri e rendere il recupero impossibile.

 Il Wapiti, signore delle Montagne Rocciose

Cacciare il Wapiti è vivere l’America profonda e selvaggia, quella dei nativi e dei pionieri, dei grandi spazi e dei silenzi interrotti solo dal bramito di un toro.

È una delle esperienze venatorie più complete che si possano vivere: fisica, tecnica, emozionale. Un viaggio che non si misura solo in chilometri o in trofei, ma in storie da raccontare e in un profondo senso di rispetto per la natura e per la tradizione.

Le migliori destinazioni per la caccia al Wapiti

Il Nord America offre territori vastissimi e diversi tra loro per chi sogna di cimentarsi nella caccia al Wapiti. Ogni zona ha le sue peculiarità e la sua bellezza, regalando al cacciatore un’esperienza unica.

Il Montana è senza dubbio uno degli stati più iconici per questa caccia. Qui la natura si esprime ancora nella sua forma più autentica: immense aree pubbliche, foreste nazionali e riserve statali accolgono chi cerca la vera essenza della caccia “western”. Le giornate si trascorrono tra canyon, praterie infinite e fitte foreste di conifere, in un ambiente dove il Wapiti è di casa e dove ogni incontro lascia il segno.

migliori destinazioni per la caccia al Wapiti

Più a sud, il Wyoming è famoso per i suoi paesaggi spettacolari, dalle zone di Yellowstone alle Bighorn Mountains. In questi territori aspri e selvaggi si muovono branchi ancora legati ai grandi spostamenti migratori, un’eredità antica che rende ogni caccia un viaggio nel tempo.

Il Colorado, invece, vanta la popolazione di Wapiti più numerosa degli Stati Uniti. La gestione venatoria è eccellente e permette ai cacciatori di vivere l’esperienza anche in aree semi-montane, spesso più accessibili dal punto di vista fisico, ma non per questo meno emozionanti.

Chi cerca una caccia più dura e solitaria può spingersi verso l’Idaho, uno stato ancora poco battuto, dove i branchi di Wapiti vivono in territori selvaggi e poco frequentati. Qui la preparazione fisica fa la differenza, perché si cammina a lungo e spesso si affrontano le zone più remote.

E poi c’è la British Columbia, in Canada, dove l’avventura si spinge fino al confine con il Grande Nord. Gli spazi sembrano infiniti, il contatto con la wilderness è totale e spesso si ha la possibilità di vivere l’esperienza cacciando anche altre specie come l’orso nero o il mulo.

Il periodo migliore per la caccia al Wapiti

Se c’è un momento in cui la caccia al Wapiti regala emozioni indimenticabili, è senza dubbio la stagione del bramito, che va da settembre a ottobre. I grandi tori si radunano e danno spettacolo: scontri epici per il dominio sulle femmine e bramiti potenti che risuonano tra le montagne e i canyon. È in queste settimane che il cacciatore ha la possibilità di avvicinarsi ai maschi più imponenti, sfruttando i richiami e l’agitazione della stagione degli amori.

stagione del bramito

Chi ama una caccia più tecnica e silenziosa può invece scegliere la fine stagione, tra ottobre e novembre. In questo periodo, i branchi si spostano verso le quote più basse per sfuggire alla neve che inizia a scendere. La caccia diventa meno scenografica, ma offre ottime occasioni per avvicinare grandi tori solitari.

Preparazione e attrezzatura: cosa serve davvero per affrontare il Wapiti

La caccia al Wapiti è impegnativa sotto ogni punto di vista e richiede attrezzatura all’altezza della sfida. L’abbigliamento va scelto con cura, puntando su materiali tecnici che permettano di affrontare il freddo pungente dell’alba e il caldo delle ore centrali della giornata. Giacche e pantaloni devono essere robusti, pronti a resistere ai boschi più fitti e ai terreni accidentati, mentre ai piedi servono scarponi da montagna di alta qualità, capaci di sopportare zaini pesanti e lunghe ore di cammino.

Lo zaino è un altro compagno di viaggio fondamentale. Deve essere capiente, almeno 40-50 litri, per contenere tutto il necessario durante le uscite lunghe o per un eventuale bivacco. E non possono mancare un binocolo di qualità, meglio se 10×42, e un telemetro laser, perché i tiri al Wapiti spesso si svolgono a grandi distanze.

cosa serve davvero per affrontare il Wapiti

Quanto all’arma, la mole del Wapiti richiede calibri potenti e affidabili: il .300 Winchester Magnum, il .338 Win Mag o il 7mm Remington Magnum sono tra i più utilizzati. Le munizioni devono essere selezionate con attenzione, preferendo proiettili a espansione controllata per garantire precisione e potere d’arresto.

L’ottica è altrettanto importante. Servono cannocchiali luminosi e versatili, con ingrandimenti variabili e torrette balistiche che consentano di compensare i tiri lunghi, spesso sopra i 250 o 300 metri. Un reticolo illuminato può rivelarsi prezioso nelle prime luci del giorno o al tramonto.

Caccia guidata o in autonomia?

Negli Stati Uniti e in Canada la caccia al Wapiti può essere affrontata in due modi distinti. Molti cacciatori scelgono di affidarsi a outfitter professionisti, una soluzione ideale per chi vive questa esperienza per la prima volta o per chi desidera godersi ogni istante della caccia senza pensare alla logistica. La guida conosce il territorio, sa dove cercare gli animali e permette di vivere la caccia in totale sicurezza.

caccia al Wapiti in canada

I più esperti, invece, possono optare per una caccia in autonomia, spesso su public lands, le immense aree pubbliche americane. Ma attenzione: serve ottima preparazione fisica, conoscenza della fauna locale e delle normative, oltre a una grande capacità di orientamento. Le licenze, in entrambi i casi, sono limitate e spesso assegnate tramite sorteggio. Prenotare con largo anticipo è indispensabile, perché questi viaggi si organizzano con almeno un anno di preparazione.

La carne del Wapiti: un tesoro che racconta la filosofia del “meat hunting”

Cacciare il Wapiti significa anche vivere una filosofia della caccia legata alla sussistenza e al rispetto per la natura. La sua carne è considerata una delle migliori tra i selvatici nordamericani: ricca di proteine, povera di grassi, saporita ma delicata.

In America la cultura del “meat hunting” è forte e radicata. Portare a casa la carne del Wapiti è motivo di orgoglio e la tradizione vuole che venga condivisa con famiglia e amici. È un gesto che lega la fatica della caccia alla convivialità della tavola, celebrando la natura e ciò che è in grado di offrire.

In conclusione – La leggenda della caccia al Wapiti

Cacciare il Wapiti significa immergersi nella storia del Nord America. È un tributo ai nativi che lo veneravano, ai pionieri che lo inseguivano nei canyon e tra le foreste, e alla natura che ancora oggi regala ai cacciatori un’avventura autentica e indimenticabile.

La leggenda della caccia al Wapiti

La caccia al Wapiti è una sfida vera, di quelle che ti segnano. Non è solo il tiro o il trofeo che resta nella memoria, ma ogni istante vissuto sui sentieri, ogni alba passata in ascolto del bramito, ogni sguardo lanciato verso l’orizzonte.

Un’esperienza che non si dimentica, perché insegna cosa significa guadagnarsi ogni singolo incontro con la natura.

Il Wapiti è, oggi come allora, il simbolo della grande caccia americana. E inseguirlo è un privilegio che ogni cacciatore dovrebbe vivere almeno una volta nella vita.

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