Caccia alle anatre: il Drive in Lomellina
La caccia alle anatre e agli acquatici in generale è una caccia complessa ma sicuramente una tra le più amate e praticate.
I giochi, i richiami e i colori dell’alba fanno dimenticare al cacciatore il freddo pungente e l’umidità dei laghetti e delle paludi dove si aspettano le anatre e la rendono una tra le cacce più suggestive.
Ci sono diversi modi per praticare la caccia alle anatre: può essere effettuata come caccia da appostamento, in capanno e in botte, o come caccia vagante anche con l’ausilio del cane da ferma. Infine, ci sono i drive.
La storia della caccia alle anatre
La storia della caccia agli anatidi è tanto antica quanto affascinante, risalente a tempi ancestrali quando l’uomo primitivo si trovava a cacciare per procurarsi il cibo necessario alla sopravvivenza. Gli anatidi, ovvero gli uccelli acquatici come anatre, oche e germani, sono stati da sempre una risorsa preziosa per l’alimentazione umana grazie alla loro carne nutriente e al loro abbondante grasso.
Nei tempi antichi, la caccia agli anatidi era praticata con tecniche rudimentali come l’utilizzo di reti e lacci per catturare gli uccelli in volo o nelle acque. Con il passare dei secoli, la caccia agli anatidi si è evoluta, diventando una pratica regolamentata e disciplinata, spesso associata a tradizioni culturali e sociali.
Durante il medioevo, la caccia agli anatidi divenne un passatempo molto popolare tra i nobili e la classe aristocratica, che organizzavano elaborate battute di caccia nelle loro tenute e riserve di caccia. Queste battute di caccia non solo fornivano cibo fresco per i banchetti nobiliari, ma servivano anche come spettacolo per intrattenere gli ospiti e dimostrare il prestigio e il potere del padrone di casa.
Con l’avvento delle armi da fuoco nel XV secolo, la caccia agli anatidi divenne ancora più diffusa e accessibile alle masse. Le anatre, gli oche e i germani divennero prede ambite per i cacciatori di tutti i ceti sociali, che si avventuravano nei campi e nelle paludi armati di fucili per cacciare gli uccelli migratori durante le loro rotte stagionali.
Oggi, la caccia agli anatidi è una pratica regolamentata da leggi e normative che ne limitano la stagionalità, le specie cacciabili e le modalità di caccia. Molti cacciatori praticano la caccia agli anatidi non solo per la sfida e l’emozione della caccia, ma anche per il legame con la natura e la tradizione che essa rappresenta. La caccia agli anatidi continua a essere un’attività amata da milioni di persone in tutto il mondo, che si riuniscono per condividere l’esperienza della caccia e la gioia di stare all’aria aperta.
La Lomellina: Un Paradiso per la Caccia agli Anatidi
La Lomellina, situata nel cuore della Pianura Padana tra il Ticino e il Po, è una regione che da sempre ha rappresentato un vero e proprio paradiso per la caccia agli anatidi. Questo territorio, con le sue caratteristiche uniche, offre un habitat ideale per diverse specie di uccelli acquatici, attirando cacciatori appassionati da tutta Italia e oltre.
La Lomellina è caratterizzata da un paesaggio ricco di acqua, grazie alla presenza di numerosi fiumi, canali e risaie. Le risaie, in particolare, giocano un ruolo fondamentale nel creare un ambiente ideale per gli anatidi. Durante l’inverno, quando le risaie vengono allagate, si trasformano in vasti specchi d’acqua che offrono riparo e cibo in abbondanza per le anatre e le oche.
Le zone umide della Lomellina sono ricche di vegetazione acquatica, che fornisce sia un habitat per la nidificazione sia un’abbondante fonte di cibo per gli uccelli. Questo ambiente variegato crea le condizioni perfette per l’insediamento e il passaggio degli anatidi durante le migrazioni stagionali.
La caccia agli anatidi in Lomellina ha radici antiche e rappresenta una tradizione profondamente radicata nella cultura locale. Fin dai tempi antichi, le popolazioni locali hanno sfruttato le risorse naturali del territorio per la caccia, sviluppando tecniche e conoscenze specifiche che si sono tramandate di generazione in generazione.
Le numerose cascine e le aziende agricole della zona spesso includono piccoli stagni e laghetti artificiali, creati appositamente per attirare e mantenere gli uccelli acquatici. Questi ambienti sono gestiti con cura dai cacciatori locali, che dedicano tempo e risorse per preservare l’ecosistema e garantire la sostenibilità della caccia.
La Lomellina ospita una grande varietà di specie di anatidi, rendendo la caccia in questa regione particolarmente interessante e variegata. Tra le specie più comuni si trovano:
- Germano reale (Anas platyrhynchos): Probabilmente l’anatra più conosciuta e diffusa, il germano reale è una preda ambita per i cacciatori della Lomellina.
- Alzavola (Anas crecca): Questa piccola anatra è molto apprezzata per la sua velocità e agilità in volo, che la rendono una sfida interessante per i cacciatori.
- Fischione (Anas penelope): Con il suo caratteristico richiamo e il piumaggio colorato, il fischione è un altro anatide comune nelle risaie e negli stagni della Lomellina.
- Marzaiola (Anas querquedula): Questa specie migratrice è particolarmente numerosa durante i periodi di migrazione, offrendo eccellenti opportunità di caccia.
Nonostante la caccia sia una tradizione consolidata, in Lomellina c’è una crescente consapevolezza dell’importanza della conservazione e della gestione sostenibile delle risorse naturali. Le associazioni venatorie locali collaborano strettamente con le autorità ambientali per garantire che le pratiche di caccia siano compatibili con la protezione degli habitat e delle specie.
Inoltre, molte riserve di caccia in Lomellina adottano misure per mantenere gli habitat acquatici e proteggere le specie nidificanti. Questo impegno per la sostenibilità garantisce che la caccia agli anatidi possa continuare ad essere una pratica rispettosa dell’ambiente e delle tradizioni locali.
Il drive alle anatre nella Lomellina
Tra le risaie della Lomellina, nel cuore della Lombardia, c’è una riserva di caccia esclusiva, dove potrai partecipare a un drive alle anatre!
Il territorio della riserva è davvero speciale: parliamo di un fazzoletto di terra ricoperto di boschi e laghi situato proprio al centro di ettari ed ettari di risaie.
In passato, è stato scenario di caccia per veri appassionati di acquatici.
Un luogo in cui si respira una storia che risale al 1.700, con un palazzo e una corte che ancora oggi dominano il territorio circostante, che è quello della riserva.
Qui puoi incontrare un animale vero, un animale selvatico, e puoi riscoprire la caccia come momento di incontro, condivisione e passione.
Dopo una giornata immersi nella natura, la cosa più bella è sedersi tutti insieme intorno a un fuoco e a un tavolo a raccontarsi storie.
Tra gli specchi d’acqua della Lomellina la caccia agli acquatici è qualcosa di speciale: i raggi di sole che filtrano tra i pioppeti e il leggero strato di nebbia che ricopre i laghi creano un ambiente quasi surreale!
Questo è quello che ti offre questa riserva di caccia, che è stata riportata al suo antico splendore e dove il passato è la principale fonte di ispirazione per il futuro, con alla base di tutto il rispetto per la natura.
Quali specie sono presenti nella riserva
La specie che nasce libera nella riserva è quella dell’anatra germanata, ma l’habitat è ideale anche per ospitare altre specie come le alzavole, i fischioni, i mestoloni e le canapiglie.
Queste specie vengono trattenute nella riserva grazie alla pasturazione continua a base di mais, ma anche le risaie circostanti costituiscono una fonte di cibo.
Come si svolge il drive alle anatre
Durante i drive, i cacciatori vengono accolti in riserva con una ricca colazione di benvenuto.
Il drive ha poi inizio disponendo i cacciatori in punti strategici, principalmente dietro poste di cannicciole e in alcune botti, mentre il compito dei battitori è quello di smuovere le anatre nascoste nei canneti e nei boschi allagati.
Il drive alle anatre è una caccia da appostamento, in cui il cacciatore deve essere perfettamente mimetizzato. Se non fosse così le anatre scorgerebbero subito i cacciatori con la loro ottima vista!
L’inizio e la fine di ogni battuta verranno indicate dal tipico suono del corno. Alla fine di ogni battuta, i cacciatori rientrano in casa di caccia per un break con rinfresco.
Durante il break, gli operatori insieme ai cani raccolgono tutta la selvaggina abbattuta nella prima uscita.
Alla fine della pausa e del recupero della selvaggina inizia un’altra battuta.
Alla fine dell’ultima battuta si rientra in casa di caccia, una cascina settecentesca decorata con trofei di caccia e anatidi imbalsamati, dove potrai riscaldarti davanti a un caminetto, sederti a tavola e gustare un pranzo in compagnia dei tuoi compagni di caccia.
Quali sono le armi e le munizioni consigliate
Per il drive alle anatre i nostri esperti consigliano l’utilizzo di un fucile semiautomatico, sovrapposto o doppietta in calibro 12 o 20, con strozzature medie e munizioni NOTOX, cioè senza piombo, che risulta tossico per l’ambiente, per l’uomo e per i selvatici.
È molto importante che le cartucce siano in acciaio o in altri materiali alternativi al piombo, come previsto dalla legge. Consigliamo, in rispetto alla natura, solo borre in feltro che sono biodegradabili.
I drive alle anatre si svolgono in più giornate tra il mese di ottobre e quello di gennaio.
La Lomellina rappresenta un territorio unico per la caccia agli anatidi, grazie alla sua ricchezza di zone umide, alla varietà di specie presenti e alla profonda tradizione venatoria. Questo angolo della Pianura Padana offre ai cacciatori non solo l’opportunità di praticare il loro sport in un ambiente naturale straordinario, ma anche di immergersi in una cultura venatoria che valorizza la sostenibilità e la conservazione. Che tu sia un cacciatore esperto o un appassionato in cerca di nuove avventure, la Lomellina saprà regalarti emozioni indimenticabili e un’esperienza di caccia unica.
Non perderti l’opportunità di vivere questa bellissima caccia alle anatre in Italia.
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